Page 405 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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pilastri di marmo sopra i quali furono messi poi da Baccio d'Agnolo
l'architrave, fregio e cornice, come di sotto si dirà. Vero è che costui, per
quanto si vede in alcuni disegni di sua mano che sono nel nostro libro,
voleva fare altro ordine di fregio cornice e ballatoio, con alcuni frontespizii

a ogni faccia dell'otto della cupola, ma non ebbe tempo di metter ciò in
opera, perché traportato dal lavoro d'oggi in domani, si morì. Ma innanzi
che ciò fusse, andato a Napoli, fece a Poggio Reale, per lo re Alfonso,
l'architettura di quel magnifico palazzo, con le belle fonti e condotti che

sono nel cortile. E nella città similmente, e per le case de' gentiluomini e
per le piazze, fece disegni di molte fontane con belle e capricciose
invenzioni. Et il detto palazzo di Poggio Reale fece tutto dipignere da Piero
del Donzello e Polito suo fratello. Di scultura parimente fece al detto re

Alfonso, allora Duca di Calavria, nella sala grande del castello di Napoli,
sopra una porta di dentro e di fuori, storie di basso rilievo, e la porta del
castello di marmo, d'ordine corinzio con infinito numero di figure. E diede a
quell'opera forma d'arco trionfale, dove le storie et alcune vittorie di quel

re sono sculpite di marmo.
Fece similmente Giuliano l'ornamento della porta Capovana, et in quella

molti trofei variati e belli; onde meritò che quel re gli portasse
grand'amore, e rimunerandolo altamente delle fatiche, adagiasse i suoi
discendenti. E perché aveva Giuliano insegnato a Benedetto suo nipote
l'arte delle tarsie, l'architettura et a lavorar qualche cosa di marmo,

Benedetto si stava in Fiorenza, attendendo a lavorar di tarsia, perché
gl'apportava maggior guadagno che l'altre arti non facevano, quando
Giuliano, da Messer Antonio Rosello aretino, segretario di papa Paulo II, fu
chiamato a Roma al servizio di quel Pontefice, dove andato, gl'ordinò nel

primo cortile del palazzo di S. Piero le logge di trevertino con tre ordini di
colonne: la prima del piano da basso, dove sta oggi il Piombo et altri uffizii;
la seconda di sopra dove sta il datario et altri prelati; e la terza e ultima,
dove sono le stanze che rispondono in sul cortile di S. Piero, le quali adornò

di palchi dorati e d'altri ornamenti. Furono fatte similmente col suo disegno
le logge di marmo dove il Papa dà la benedizzione, il che fu lavoro
grandissimo, come ancor oggi si vede. Ma quello che egli fece di stupenda
maraviglia più che altra cosa, fu il palazzo che fece per quel Papa, insieme

con la chiesa di S. Marco di Roma; dove andò una infinità di trevertini, che
furono cavati, secondo che si dice, di certe vigne vicine all'arco di
Gostantino, che venivano a esser contraforti de' fondamenti di quella parte
del Colosseo ch'è oggi rovinata, forse per aver allentato quell'edifizio. Fu

dal medesimo Papa mandato Giuliano alla Madonna di Loreto, dove rifondò
e fece molto maggior il corpo di quella chiesa, che prima era piccola e
sopra pilastri alla selvatica; ma non andò più alto che il cordone che vi era;
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