Page 406 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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nel qual luogo condusse Benedetto suo nipote, il quale, come si dirà, voltò
poi la cupola. Dopo, essendo forzato Giuliano a tornare a Napoli per finire
l'opere incominciate gli fu allogata dal re Alfonso una porta vicina al
castello, dove andavano più d'ottanta figure, le quali aveva Benedetto a
lavorar in Fiorenza; ma il tutto, per la morte di quel re, rimase imperfetto e
ne sono ancora alcune reliquie in Fiorenza nella Misericordia, et alcune
altre n'erano al canto alla Macine a' tempi nostri, le quali non so dove oggi
si ritrovino. Ma inanzi che morisse il re, morì in Napoli Giuliano di età di 70
anni, e fu con ricche essequie molto onorato, avendo il re fatto vestire a
bruno 50 uomini che l'accompagnarono alla sepoltura, e poi dato ordine
che gli fusse fatto un sepolcro di marmo. Rimase Polito nell'avviamento
suo, il quale diede fine a' canali per l'acque di Poggio Reale. E Benedetto
attendendo poi alla scultura passò in eccellenza, come si dirà, Giuliano suo
zio; e fu concorrente nella giovanezza sua d'uno scultore, che faceva di
terra, chiamato Modanino da Modena, il quale lavorò al detto Alfonso, una
pietà con infinite figure tonde di terra cotta colorite, le quali con
grandissima vivacità furono condotte, e dal re fatte porre nella chiesa di
Monte Oliveto di Napoli, monasterio in quel luogo onoratissimo; nella quale
opera è ritratto il detto re inginocchioni, il quale pare veramente più che
vivo. Onde Modanino fu da lui con grandissimi premii rimunerato, ma morto
che fu, come si è detto, il re, Polito e Benedetto se ne ritornarono a
Fiorenza, dove non molto tempo dopo se n'andò Polito dietro a Giuliano per
sempre.
Furono le sculture e pitture di costoro circa gl'anni di nostra salute 1447.
FINE DELLA VITA DI GIULIANO DA MAIANO