Page 43 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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da per sé, non viene a regger l'architrave altro che il peso di se stesso,
senza pericolo di rompersi già mai per troppo peso. E perché la sperienza
ne dimostra questo modo esser sicurissimo, ho voluto farne particolare
menzione a commodo e beneficio universale; e massimamente

conoscendosi che il mettere, come gl'antichi fecero, il fregio e la cornice
sopra l'architrave, che egli si rompe in spazio di tempo e forse per
accidente di terremuoto o d'altro, non lo defendendo a bastanza l'arco che
si fa sopra il detto cornicione. Ma girando archi sopra le cornici fatte in

questa forma, incatenandolo al solito di ferri, assicura il tutto da ogni
pericolo e fa eternamente durar l'edificio.

Diciamo, adunque, per tornar a proposito, che questa sorte di lavoro si può
usare solo da sé, et ancora metterlo nel secondo ordine da basso sopra il
rustico, et alzando mettervi sopra un altro ordine variato, come ionico, o
corinto o composto, nella maniera che mostrarono gli antichi nel Culiseo di

Roma, nel quale ordinatamente usarono arte e giudizio. Perché avendo i
Romani trionfato non solo de' Greci ma di tutto il mondo, misero l'opera
composta in cima, per averla i Toscani composta di più maniere; e la
misero sopra tutte, come superiore di forza, grazia e bellezza, e come più

apparente dell'altre, avendo a far corona all'edificio; che per essere ornata
di be' membri fa nell'opra un finimento onoratissimo e da non desiderarlo
altrimenti.

E per tornare al lavoro dorico, dico che la colonna si fa di sette teste
d'altezza et il suo zoccolo ha da essere poco manco d'un quadro e mezzo di

altezza, e larghezza un quadro, facendoli poi sopra le sue cornici e di sotto
la sua fascia col bastone e due piani, secondo che tratta Vitruvio; e la sua
base e capitello tanto d'altezza una quanto l'altra, computando del
capitello dal collarino in su; la cornice sua col fregio et architrave
appiccata, risaltando a ogni dirittura di colonna con que' canali che gli

chiamano tigrifi ordinariamente, che vengono partiti fra un risalto e l'altro
un quadro, dentrovi o teste di buoi secche o trofei o maschere o targhe o
altre fantasie. Serra l'architrave, risaltando con una lista, i risalti, e da piè

fa un pianetto sottile, tanto quanto tiene il risalto; a piè del quale fanno sei
campanelle per ciascuno, chiamate gocce dagli antichi. E se si ha da
vedere la colonna accanalata nel dorico, vogliono essere venti facce in
cambio de' canali, e non rimanere fra canale e canale altro che il canto
vivo.

Di questa ragione opera n'è in Roma al Foro Boario ch'è ricchissima; e

d'un'altra sorte le cornici e gli altri membri al teatro di Marcello, dove oggi
è la piazza Montanara; nella quale opera non si vede base, e quelle che si
veggono son corinte. Et è openione che gli antichi non le facessero, et in
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