Page 48 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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mortaio di pietra pestare la scaglia di marmo; né si toglie per quell'altro
che la calce che sia bianca, fatta o di scaglia di marmo o di trevertino; et in
cambio di rena si piglia il marmo pesto e si staccia sottilmente ed
impastasi con la calce, mettendo due terzi calce et un terzo marmo pesto,

e se ne fa del più grosso e sottile, secondo che si vuol lavorare
grossamente o sottilmente. E degli stucchi ci basti or questo, perché il
restante si dirà poi, dove si tratterà del mettergli in opra tra le cose della
scultura. Alla quale prima che noi passiamo, diremo brevemente delle

fontane che si fanno per le mura, e degli ornamenti varii di quelle.





Cap. V. Come di tartari e di colature d'acqua si conducono le fontane rustiche, e come nello
stucco si murano le telline e le colature delle pietre cotte.


Sì come le fontane che nei loro palazzi, giardini et altri luoghi fecero
gl'antichi, furono di diverse maniere, - cioè alcune isolate con tazze e vasi
d'altre sorti, altre allato alle mura con nicchie, maschere o figure et

ornamenti di cose maritime, altre poi per uso delle stufe più semplici e
pulite, et altre, finalmente, simili alle salvatiche fonti che naturalmente
surgono nei boschi - così parimente sono di diverse sorti quelle che hanno
fatto e 'l fanno tuttavia i moderni; i quali, variandole sempre, hanno alle
invenzioni degli antichi aggiunto componimenti di opera toscana, coperti di

colature d'acqua pietrificate, che pendono a guisa di radicioni, fatti col
tempo d'alcune congelazioni d'esse acque ne' luoghi dove elle son crude e
grosse: come non solo a Tigoli, dove il fiume Teverone petrifica i rami

degl'alberi et ogni altra cosa che se gli pone inanzi, facendone di queste
gromme e tartari; ma ancora al lago di Piè di Lupo che le fa grandissime,
et in Toscana al fiume d'Elsa, l'acqua del quale le fa in modo chiare, che
paiono di marmi, di vitrioli e d'allumi. Ma bellissime e bizzarre sopra tutte
l'altre si sono trovate dietro Monte Morello pure in Toscana, vicino otto

miglia a Fiorenza. E di questa sorte ha fatti fare il duca Cosimo nel suo
giardino dell'Olmo a Castello gli ornamenti rustici delle fontane fatte dal
Tribolo scultore. Queste, levate donde la natura l'ha prodotte, si vanno

accomodando nell'opera che altri vuol fare con spranghe di ferro, con rami
impiombati, o in altra maniera, e s'innestano nelle pietre in modo che
sospesi pendino; e, murando quelli addosso all'opera toscana, si fa che
essa in qualche parte si veggia. Accommodando poi fra essi canne di
piombo ascose, e spartiti per quelle i buchi, versano zampilli d'acque,

quando si volta una chiave ch'è nel principio di detta cannella; e così si
fanno condotti d'acque e diversi zampilli, dove poi l'acqua piove per le
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