Page 512 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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et a' piè ginocchioni due figure: una figurata per un povero, secco e
macilente e malissimo vestito, dal quale uscivano certi razzi che
dirittamente andavano alle piaghe del Salvatore, mentre esso Santo lo
guardava attentissimamente; e l'altra per un ricco vestito di porpora e

bisso e tutto rubicondo e lieto nel volto, i cui raggi nell'adorar Cristo parea,
se bene gli uscivano del cuore come al povero, che non andasseno
dirittamente alle piaghe del crucifisso, ma vagando et allargandosi per
alcuni paesi e campagne piene di grani, biade, bestiami, giardini et altre

cose simili, e che altri si distendessino in mare verso alcune barche cariche
di mercanzie, et altri finalmente verso certi banchi dove si cambiavano
danari. Le quali tutte cose furono da Matteo fatte con giudizio, buona
pratica e molta diligenza; ma furono, per fare una cappella, non molto

dopo mandate per terra. In Pieve sotto il pergamo fece il medesimo un
Cristo con la croce, per messer Lionardo Albergotti.

Fu discepolo similmente dell'abbate di S. Clemente un frate de' Servi
aretino, che dipinse di colori la facciata della casa de' Belichini d'Arezzo et
in S. Piero due cappelle a fresco, l'una allato all'altra. Fu anche discepolo di
don Bartolomeo, Domenico Pecori aretino, il quale fece a Sargiano in una

tavola a tempera tre figure, et a olio, per la Compagnia di S. Maria
Madalena, un gonfalone da portare a processione, molto bello. E per
Messer Presentino Bisdomini in Pieve, alla cappella di S. Andrea, un quadro
d'una S. Apollonia simile al di sopra, e finì molte cose lasciate imperfette

dal suo maestro, come in S. Piero la tavola di S. Bastiano e Fabiano con la
Madonna per la famiglia de' Benucci; e dipinse nella chiesa di S. Antonio la
tavola de l'altar maggiore, dove è una Nostra Donna molto devota con certi
Santi; e perché detta Nostra Donna adora il Figliuolo che tiene in grembo,

ha finto che uno Angioletto inginocchiato dirieto, sostiene Nostro Signore
con un guanciale, non lo potendo reggiere la Madonna, che sta in atto
d'orazione a man giunte. Nella chiesa di S. Giustino dipinse a Messer
Antonio Rotelli una cappella de' Magi, in fresco. Et alla Compagnia della

Madonna in Pieve una tavola grandissima, dove fece una Nostra Donna in
aria, col popolo aretino sotto, dove ritrasse molti di naturale; nella quale
opera gli aiutò un pittore spagnuolo che coloriva bene a olio et aiutava in
questo a Domenico, che nel colorire a olio non aveva tanta pratica, quanto

nella tempera, e con l'aiuto del medesimo condusse una tavola per la
Compagnia della Trinità, dentrovi la Circuncisione di Nostro Signore, tenuta
cosa molto buona, e nell'orto di S. Fiore in fresco, un Noli me tangere.
Ultimamente dipinse nel Vescovado per Messer Donato Marinelli Primicerio,

una tavola con molte figure con buon'invenzione e buon disegno e gran
rilievo, che gli fece allora e sempre onore grandissimo, nella quale opera
essendo assai vecchio chiamò in aiuto il Capanna, pittor sanese ragionevol
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