Page 508 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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della tribuna di S. Giovanni, che si girava, alzava, abbassava et accostava,
secondo che altri voleva, e con tanta agevolezza che due persone lo
potevano maneggiare; la qual cosa diede al Cecca reputazione
grandissima.
Costui quando i Fiorentini avevano l'essercito intorno a Piancaldoli, con
l'ingegno suo fece sì che i soldati vi entrarono dentro per via di mine, senza
colpo di spada. Dopo seguitando più oltre il medesimo esercito a certe
altre castella, come volle la mala sorte, volendo egli misurare alcune
altezze in un luogo difficile, fu occiso; perciò che avendo messo il capo fuor
del muro per mandar un filo abbasso, un prete, che era fra gl'avversarii, i
quali più temevano l'ingegno del Cecca che le forze di tutto il campo,
scaricatoli una balestra a panca, gli conficcò di sorte un verettone nella
testa che il poverello di subito se ne morì. Dolse molto a tutto l'essercito et
ai suoi cittadini il danno e la perdita del Cecca. Ma non vi essendo rimedio
alcuno, ne lo rimandarono in cassa a Fiorenza, dove dalle sorelle gli fu data
onorata sepoltura in S. Piero Scheraggio, e sotto il suo ritratto di marmo fu
posto lo infrascritto epitaffio:
Fabrum Magister Cicca, natus oppidis vel obsidendis vel
tuendis hic iacet. Vixit annos XXXXI. Menses IV.
Dies XIIII. Obiit pro patria telo ictus. Piae sorores
monumentum fecerunt MCCCCLXXXXVIIII.