Page 519 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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l'altre figure è bella la Nostra Donna che ha il Figliuolo in collo e quattro
Angioletti a torno; questa tavola, che per cosa a tempera non potrebbe
meglio esser lavorata, fu posta allora fuor della porta a Pinti nella chiesa di
que' frati; ma perché ella fu poi, come si dirà altrove, rovinata, ell'è oggi

nella chiesa di S. Giovannino dentro alla porta a S. Pier Gattolini, dove è il
convento di detti Ingiesuati. E nella chiesa di Cestello fece una tavola finita
da David e Benedetto suoi fratelli, dentrovi la visitazione di Nostra Donna,
con alcune teste di femmine vaghissime e bellissime. Nella chiesa

degl'Innocenti fece a tempera una tavola de' Magi, molto lodata, nella
quale sono teste bellissime d'aria e di fisonomia varie, così di giovani come
di vecchi; e particularmente nella testa della Nostra Donna si conosce
quella onesta bellezza e grazia, che nella madre del Figliuol di Dio può

esser fatta dall'arte. Et in S. Marco al tramezzo della chiesa, un'altra tavola,
e nella forestieria un cenacolo con diligenza l'uno e l'altro condotto: et in
casa di Giovanni Tornabuoni un tondo con la storia de' Magi, fatto con
diligenza. Allo spedaletto per Lorenzo Vecchio de' Medici, la storia di

Vulcano, dove lavorano molti ignudi fabricando con le martella saette a
Giove. Et in Fiorenza nella chiesa d'Ogni Santi, a concorrenza di Sandro di
Botticello, dipinse a fresco un San Girolamo che oggi è allato alla porta che
va in coro, intorno al quale fece una infinità di instrumenti di libri da

persone studiose.
Questa pittura insieme con quella di Sandro di Botticello, essendo occorso

a' frati levare il coro del luogo dove era, è stata allacciata con ferri e
trapportata nel mezzo della chiesa senza lesione, in questi proprii giorni
che queste vite la seconda volta si stampano. Dipinse ancora l'arco sopra
la porta di S. Maria Ughi et un tabernacolino all'Arte de' Linaiuoli,

similmente un S. Giorgio molto bello, che ammazza il serpente, nella
medesima chiesa d'Ogni Santi. E per il vero egli intese molto bene il modo
del dipignere in muro e facilissimamente lo lavorò; essendo nientedimanco
nel comporre le sue cose molto leccato. Essendo poi chiamato a Roma da

papa Sisto IIII a dipignere con altri maestri la sua cappella, vi dipinse
quando Cristo chiama a sé dalle reti Pietro et Andrea, e la Resurressione di
esso Gesù Cristo, della quale oggi è guasta la maggior parte per essere
ella sopra la porta respetto a lo avervisi avuto a rimetter uno architrave

che rovinò. Era in questi tempi medesimi in Roma, Francesco Tornabuoni
onorato e ricco mercante et amicissimo di Domenico, al quale essendo
morta la donna sopra parto, come s'è detto in Andrea Verrochio, et
avendo, per onorarla come si convenia alla nobiltà loro, fattole fare una

sepoltura nella Minerva, volle anco che Domenico dipignesse tutta la faccia
dove ell'era sepolta, et oltre a questo vi facesse una piccola tavoletta a
tempera, laonde in quella pariete fece quattro storie: dua di S. Giovanni
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