Page 534 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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credito et in riputazione, dall'Arte di Porta Santa Maria gli fu fatto fare in S.
Marco una incoronazione di Nostra Donna, in una tavola, et un coro
d'Angeli, la quale fu molto ben disegnata e condotta da lui. In casa Medici,
a Lorenzo Vecchio lavorò molte cose, e massimamente una Pallade su una
impresa di bronconi che buttavano fuoco, la quale dipinse grande quanto il
vivo, et ancora un S. Sebastiano. In S. Maria Maggior di Fiorenza è una
Pietà con figure piccole, allato alla cappella di Panciatichi, molto bella. Per
la città in diverse case fece tondi di sua mano e femmine ignude assai,
delle quali oggi ancora a Castello, villa del duca Cosimo, sono due quadri
figurati: l'uno Venere che nasce, e quelle aure e venti, che la fanno venire
in terra con gli amori, e così un'altra Venere che le grazie la fioriscono,
dinotando la Primavera; le quali da lui con grazia si veggono espresse.
Nella via de' Servi in casa Giovanni Vespucci, oggi di Piero Salviati, fece
intorno a una camera molti quadri, chiusi da ornamenti di noce, per
ricignimento e spalliera, con molte figure e vivissime e belle. Similmente in
casa Pucci fece di figure piccole la novella del Boccaccio di Nastagio
degl'Onesti, in quattro quadri, di pittura molto vaga e bella et in un tondo
l'Epifania. Ne' monaci di Cestello a una cappella fece una tavola d'una
Annunziata. In S. Pietro Maggiore alla porta del fianco, fece una tavola per
Matteo Palmieri con infinito numero di figure, cioè la assunzione di Nostra
Donna con le zone de' cieli come son figurate, i Patriarchi, i Profeti,
gl'Apostoli, gli Evangelisti, i Martiri, i Confessori, i Dottori, le Vergini e le
Gerarchie, e tutto col disegno datogli da Matteo, ch'era litterato e
valent'uomo. La quale opera egli con maestria e finitissima diligenza
dipinse; èvvi ritratto appiè Matteo in ginocchioni e la sua moglie ancora.
Ma con tutto che questa opera sia bellissima e ch'ella dovesse vincere la
invidia, furono però alcuni malivoli e dettratori, che non potendo dannarla
in altro dissero che e Matteo e Sandro gravemente vi avevano peccato in
eresia; il che se è vero o non vero, non se ne aspetta il giudizio a me,
basta che le figure che Sandro vi fece veramente sono da lodare, per la
fatica che e' durò nel girare i cerchi de' cieli e tramezzare tra figure e figure
d'Angeli e scorci e vedute in diversi modi diversamente, e tutto condotto
con buono disegno. Fu allogato a Sandro in questo tempo una tavoletta
piccola, di figure di tre quarti di braccio l'una, la quale fu posta in S. Maria
Novella fra le due porte, nella facciata principale della chiesa, nell'entrare
per la porta del mezzo, a sinistra: et èvvi dentro la adorazione de' Magi;
dove si vede tanto affetto nel primo vecchio, che baciando il piede al
Nostro Signore e struggendosi di tenerezza, benissimo dimostra avere
conseguita la fine del lunghissimo suo viaggio. E la figura di questo re è il
proprio ritratto di Cosimo Vecchio de' Medici, di quanti a' dì nostri se ne
ritruovano, il più vivo e più naturale. Il secondo, che è Giuliano de' Medici,