Page 540 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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pellegrino. Fatto dunque che egli ebbe in quelle parti alcune cose di terra e
di marmo, che molto piacquero a quel re, se ne tornò a Firenze, dove non
sì tosto fu giunto, che gli fu dato dai signori a fare l'ornamento di marmo
della porta della lor udienza, dove fece alcuni fanciulli, che con le braccia
reggono certi festoni molto belli. Ma sopra tutto fu bellissima la figura che
è nel mezzo, d'un S. Giovanni giovanetto, di due braccia, la quale è tenuta
cosa singulare. Et acciò che tutta quell'opera fusse di sua mano, fece i legni
che serrano la detta porta egli stesso, e vi ritrasse i legni commessi, in
ciascuna parte, una figura, cioè in una Dante e nell'altra il Petrarca: le quali
due figure, a chi altro non avesse in cotale esercizio veduto di man di
Benedetto, possono fare conoscere quanto egli fosse in quello raro et
eccellente. La quale udienza a' tempi nostri ha fatta dipignere il signor
duca Cosimo da Francesco Salviati, come al suo luogo si dirà. Dopo fece
Benedetto, in S. Maria Novella di Fiorenza, dove Filippino dipinse la capella,
una sepoltura di marmo nero, in un tondo una Nostra Donna e certi Angeli
con molta diligenza, per Filippo Strozzi Vecchio, il ritratto del quale, che vi
fece di marmo, è oggi nel suo palazzo. Al medesimo Benedetto fece fare
Lorenzo Vecchio de' Medici in Santa Maria del Fiore, il ritratto di Giotto,
pittore fiorentino, e lo collocò sopra l'epitaffio, del quale si è di sopra, nella
vita di esso Giotto, a bastanza ragionato, la quale scultura di marmo è
tenuta ragionevole. Andato poi Benedetto a Napoli, per essere morto
Giuliano suo zio, del quale egli era erede, oltre alcune opere che fece a
quel re, fece per il conte di Terra Nuova, in una tavola di marmo nel
monasterio de' monaci di Monte Oliveto, una Nunziata con certi Santi e
fanciulli intorno, bellissimi, che reggono certi festoni; e nella predella di
detta opera fece molti bassi rilievi con buona maniera.
In Faenza fece una bellissima sepoltura di marmo per il corpo di S. Savino,
et in essa fece di basso rilievo sei storie della vita di quel Santo, con molta
invenzione e disegno, così ne' casamenti come nelle figure; di maniera che
per questa e per l'altre opere sue, fu conosciuto per uomo eccellente nella
scultura. Onde prima che partisse di Romagna gli fu fatto fare il ritratto di
Galeotto Malatesta. Fece anco, non so se prima o poi, quello d'Enrico
Settimo, re d'Inghilterra, secondo che n'aveva avuto da alcuni mercanti
fiorentini un ritratto in carta: la bozza de' quali due ritratti fu trovata in
casa sua con molte altre cose, dopo la sua morte.
Ritornato finalmente a Fiorenza, fece a Pietro Mellini, cittadin fiorentino et
allora ricchissimo mercante, in S. Croce il pergamo di marmo che vi si
vede, il qual è tenuto cosa rarissima e bella sopr'ogni altra che in quella
maniera sia mai stata lavorata, per vedersi in quello lavorate le figure di
marmo nelle storie di S. Francesco, con tanta bontà e diligenza, che di
marmo non si potrebbe più oltre disiderare; avendovi Benedetto con molto