Page 546 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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in un medesimo tempo l'amore che gli fa con bellissima maniera metter la
mano al costato di Cristo; et in esso Cristo, il quale con liberalissima
attitudine alza un braccio et aprendo la veste chiarisce il dubbio
dell'incredulo discepolo, è tutta quella grazia e divinità, per dir così, che

può l'arte dar a una figura. E l'avere Andrea ambedue queste figure vestite
di bellissimi e bene accomodati panni, fa conoscere che egli non meno
sapeva questa arte che Donato, Lorenzo e gl'altri che erano stati inanzi a
lui. Onde ben meritò questa opera d'esser in un tabernacolo, fatto da

Donato, collocata e di essere stata poi sempre tenuta in pregio e
grandissima stima. Laonde non potendo la fama di Andrea andar più oltre
né più crescere in quella professione, come persona a cui non bastava in
una sola cosa essere eccellente, ma desiderava esser il medesimo in altre

ancora, mediante lo studio, voltò l'animo alla pittura e così fece i cartoni
d'una battaglia d'ignudi, disegnati di penna molto bene, per fargli di colore
in una facciata. Fece similmente i cartoni d'alcuni quadri di storie e dopo gli
cominciò a mettere in opera di colori; ma qual si fusse la cagione, rimasero

imperfetti. Sono alcuni disegni di sua mano nel nostro libro, fatti con molta
pacienza e grandissimo giudizio; in fra i quali sono alcune teste di femina
con bell'arie et acconciature di capegli, quali per la sua bellezza Lionardo
da Vinci sempre imitò; sonvi ancora dua cavagli con il modo delle misure e

centine, da fargli di piccioli grandi, che venghino proporzionati e senza
errori; e di rilievo di terra cotta è appresso di me una testa di cavallo
ritratta dall'antico, che è cosa rara, et alcuni altri pure in carta, n'ha il
molto reverendo don Vincenzio Borghini nel suo libro, del quale si è di

sopra ragionato. E fra gl'altri un disegno di sepoltura da lui fatto in Vinegia
per un doge et una storia de' Magi che adorano Cristo; et una testa d'una
donna finissima quanto si possa, dipinta in carta. Fece anco a Lorenzo de'
Medici, per la fonte della villa a Careggi, un putto di bronzo, che strozza un

pesce; il quale ha fatto porre, come oggi si vede, il signor duca Cosimo alla
fonte che è nel cortile del suo palazzo; il qual putto è veramente
maraviglioso. Dopo, essendosi finita di murare la cupola di Santa Maria del
Fiore, fu risoluto dopo molti ragionamenti, che si facesse la palla di rame

che aveva a esser posta in cima a quell'edifizio, secondo l'ordine lasciato
da Filippo Brunelleschi; per che, datone la cura ad Andrea, egli la fece alta
braccia quattro, e posandola in sur un bottone, la incatenò di maniera che
poi vi si poté mettere sopra sicuramente la croce. La quale opera finita, fu

messa su con grandissima festa e piacere de' popoli. Ben è vero che
bisognò usar nel farla ingegno e diligenza, perché si potesse, come si fa,
entrarvi dentro per di sotto; et anco nell'armarla con buone fortificazioni
acciò i venti non le potessero far nocumento. E per ché Andrea mai non si

stava, e sempre o di pittura o di scultura lavorava qualche cosa e qualche
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