Page 550 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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dentro, e ritratte dal vivo e dipinte a olio con quelli ornamenti di capelli et
altre cose secondo che bisognava, naturali e tanto ben fatti, che
rappresentavano non più uomini di cera, ma vivissimi, come si può vedere
in ciascuna delle dette tre; una delle quali è nella chiesa delle monache di

Chiarito in via di S. Gallo, dinanzi al Crucifisso che fa miracoli. E questa
figura è con quell'abito a punto che aveva Lorenzo, quando ferito nella gola
e fasciato, si fece alle finestre di casa sua, per esser veduto dal popolo, che
là era corso per vedere se fusse vivo, come disiderava, o se pur morto, per

farne vendetta. La seconda figura del medesimo è in lucco, abito civile e
proprio de' fiorentini; e questa, è nella chiesa de' Servi alla Nunziata, sopra
la porta minore, la quale è accanto al desco dove si vende le candele. La
terza fu mandata a S. Maria degl'Angeli d'Ascesi, e posta dinanzi a quella

Madonna. Nel qual luogo medesimo, come già si è detto, esso Lorenzo de'
Medici fece mattonare tutta la strada che camina da S. Maria alla porta
d'Ascesi, che va a S. Francesco, e parimente restaurare le fonti che Cosimo
suo avolo aveva fatto fare in quel luogo.

Ma tornando alle imagini di cera, sono di mano d'Orsino nella detta chiesa
de' Servi, tutte quelle che nel fondo hanno per segno un O grande, con un

R dentrovi et una croce sopra. E tutte sono in modo belle, che pochi sono
stati poi, che l'abbiano paragonato. Questa arte, ancora che si sia
mantenuta viva insino a' tempi nostri, è nondimeno più tosto in
declinazione che altrimenti, o perché sia mancata la divozione o per altra

cagione che si sia.

Ma per tornare al Verrocchio, egli lavorò, oltre alle cose dette, Crucifissi di
legno et alcune cose di terra, nel che era eccellente, come si vide ne'
modelli delle storie che fece per l'altare di S. Giovanni, et in alcuni putti
bellissimi et in una testa di S. Girolamo, che è tenuta maravigliosa. È anco
di mano del medesimo, il putto dell'oriuolo di Mercato Nuovo, che ha le

braccia schiodate in modo che alzandole, suona l'ore con un martello che
tiene in mano. Il che fu tenuto in que' tempi cosa molto bella e capricciosa.
E questo il fine sia della vita d'Andrea Verrocchio, scultore eccellentissimo.

Fu ne' tempi d'Andrea, Benedetto Buglioni, il quale da una donna che uscì
di casa Andrea della Robbia ebbe il segreto degl'invetriati di terra, onde
fece di quella maniera molte opere in Fiorenza e fuori, e particolarmente
nella chiesa de' Servi, vicino alla cappela di S. Barbara, un Cristo che
resuscita con certi Angeli, che per cosa di terra cotta invetriata è assai

bell'opera; in S. Brancazio fece in una cappella un Cristo morto; e sopra la
porta principale della chiesa di S. Pier Maggiore, il mezzo tondo che vi si
vede. Dopo Benedetto rimase il segreto a Santi Buglioni, che solo sa oggi

lavorare di questa sorte sculture.
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