Page 555 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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più adentro di mano in mano, e perder della veduta de' piedi e gambe,
quanto richiedeva la ragione della veduta; e così delle spoglie, vasi et altri
istrumenti et ornamenti fece veder sola la parte di sotto e perder quella di
sopra, come di ragione di prospettiva si conveniva di fare, e questo

medesimo osservò con gran diligenza ancora Andrea degl'Impiccati nel
cenacolo che è nel refettorio di S. Maria Nuova. Onde si vede che in quella
età questi valenti uomini andarono sottilmente investigando e con grande
studio imitando la vera proprietà delle cose naturali; e per dirlo in una

parola, non potrebbe tutta questa opera esser né più bella, né lavorata
meglio. Onde se il marchese amava prima Andrea l'amò poi sempre et
onorò molto maggiormente; e, che è più, egli ne venne in tal fama, che
papa Innocenzo VIII, udita l'eccellenza di costui nella pittura e l'altre buone

qualità di che era maravigliosamente dotato, mandò per lui, acciò che egli,
essendo finita di fabricare la muraglia di Belvedere, sì come faceva fare a
molti altri, l'adornasse delle sue pitture. Andato dunque a Roma con molto
esser favorito e raccomandato dal marchese che per maggiormente

onorarlo lo fece cavaliere, fu ricevuto amorevolmente da quel pontefice e
datagli subito a fare una picciola cappella che è in detto luogo. La quale
con diligenza e con amore lavorò così minutamente, che e la volta e le
mura paiono più tosto cosa miniata che dipintura; e le maggiori figure che

vi sieno sono sopra l'altare, le quali egli fece in fresco come l'altre, e sono
S. Giovanni che battezza Cristo, et intorno sono popoli che spogliandosi
fanno segno di volersi battezzare. E fra gl'altri vi è uno, che volendosi
cavare una calza appiccata per il sudore alla gamba, se la cava a rovescio

attraversandola all'altro stinco, con tanta forza e disagio, che l'una e l'altra
gli appare manifestamente nel viso; la qual cosa capricciosa recò a chi la
vide in quei tempi, maraviglia. Dicesi che il detto Papa, per le molte
occupazioni che aveva, non dava così spesso danari al Mantegna come egli

arebbe avuto bisogno, e che perciò nel dipignere in quel lavoro alcune virtù
di terretta, fra l'altre vi fece la discrezione; onde andato un giorno il papa a
vedere l'opra, dimandò Andrea che figura fusse quella, a che rispose
Andrea: "Ell'è la discrezione". Soggiunse il pontefice: "Se tu vuoi che ella

sia bene accompagnata, falle a canto la pacienza". Intese il dipintore
quello che perciò voleva dire il Santo Padre, e mai più fece motto. Finita
l'opera, il Papa con onorevoli premii e molto favore lo rimandò al duca.
Mentre che Andrea stette a lavorare in Roma, oltre la detta capella, dipinse

in un quadretto piccolo una Nostra Donna col Figliuolo in collo che dorme, e
nel campo, che è una montagna, fece dentro a certe grotte alcuni
scarpellini che cavano pietre per diversi lavori, tanto sottilmente e con
tanta pacienza, che non par possibile che con una sottil punta di pennello

si possa far tanto bene; il qual quadro è oggi appresso lo illustrissimo
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