Page 559 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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fuor di Firenze, in una tavola un S. Bernardo, al quale apparisce la Nostra
Donna con alcuni Angeli, mentre egli in un bosco scrive; la quale pittura in
alcune cose è tenuta mirabile, come in sassi, libri, erbe e simili cose che
dentro vi fece; oltre che vi ritrasse esso Francesco di naturale tanto bene,
che non pare che gli manchi se non la parola. Questa tavola fu levata di
quel luogo per l'assedio, e posta per conservarla nella sagrestia della Badia
di Fiorenza. In S. Spirito della medesima città lavorò in una tavola la Nostra
Donna, S. Martino, S. Niccolò, e S. Caterina per Tanai de' Nerli, et in S.
Brancazio alla cappella de' Rucellai una tavola et in S. Raffaello un
crucifisso e due figure in campo d'oro; in S. Francesco fuor della porta a S.
Miniato, dinanzi alla sagrestia, fece un Dio Padre con molti fanciulli, et al
Palco, luogo de' frati del Zoccolo fuori di Prato, lavorò una tavola. E nella
terra fece nell'udienza de' Priori, in una tavoletta molto lodata, la Nostra
Donna, S. Stefano e S. Giovanni Battista. In sul canto al Mercatale pur di
Prato, dirimpetto alle monache di S. Margherita, vicino a certe sue case,
fece in un tabernacolo a fresco, una bellissima Nostra Donna con un coro di
serafini in campo di splendore. Et in questa opera, fra l'altre cose dimostrò
arte e bella avvertenza in un serpente che è sotto a S. Margherita, tanto
strano et orribile, che fa conoscere dove abbia il veleno, il fuoco e la morte.
Et il resto di tutta l'opera è colorito con tanta freschezza e vivacità, che
merita perciò essere lodato infinitamente. In Lucca lavorò parimente
alcune cose e particolarmente nella chiesa di S. Ponziano de' frati di Monte
Oliveto una tavola in una cappella, nel mezzo della quale in una nicchia è
un S. Antonio bellissimo di rilievo, di mano d'Andrea Sansovino scultore
eccellentissimo. Essendo Filippo ricerco d'andare in Ungheria al re Mattia,
non volle andarvi; ma in quel cambio lavorò in Firenze per quel re due
tavole molto belle che gli furono mandate, in una delle quali ritrasse quel
re, secondo che gli mostrarono le medaglie. Mandò anco lavori a Genoa, e
fece a Bologna in S. Domenico, allato alla cappella dell'altar maggiore a
man sinistra, in una tavola un S. Bastiano che fu cosa degna di molta lode.
A Tanai de' Nerli fece un'altra tavola di S. Salvadore fuor di Fiorenza. Et a
Piero del Pugliese amico suo lavorò una storia di figure piccole, condotte
con tanta arte e diligenza, che volendone un altro cittadino una simile,
gliela dinegò dicendo esser impossibile farla. Dopo queste opere fece,
pregato da Lorenzo Vecchio de' Medici, per Olivieri Caraffa cardinale
napolitano amico suo, una grandissima opera in Roma, là dove andando
per ciò fare, passò, come volle esso Lorenzo, da Spoleto per dar ordine di
far fare a fra' Filippo suo padre una sepoltura di marmo a spese di Lorenzo,
poiché non aveva potuto dagli Spoletini ottenere il corpo di quello, per
condurlo a Firenze; e così disegnò Filippo la detta sepoltura con bel garbo,
e Lorenzo in su quel disegno la fece fare, come in altro luogo s'è detto,