Page 561 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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fra molte donne diversamente abbigliate si vede un putto che impaurito
d'un cagnolino spagnuolo pezzato di rosso, che l'ha preso coi denti per una
fascia, ricorre intorno alla madre, et occultandosi fra i panni di quella, pare
che non meno tema d'esser morso dal cane, che sia la madre spaventata e
piena d'un certo orrore per la resurezione di Drusiana. Appresso ciò, dove
esso S. Giovanni bolle nell'olio, si vede la collera del giudice, che comanda
che il fuoco si faccia maggiore; et il riverberare delle fiamme nel viso di chi
soffia, e tutte le figure sono fatte con belle e diverse attitudini. Nell'altra
faccia è S. Filippo nel tempio di Marte, che fa uscire di sotto l'altare il
serpente che occide col puzzo il figliuolo del re. E dove in certe scale finge
il pittore la buca per la quale uscì di sotto l'altare il serpente, vi dipinse la
rottura d'uno scaglione tanto bene, che volendo una sera uno de' garzoni di
Filippo riporre non so che cosa, acciò non fusse veduta da uno che
picchiava per entrare, corse alla buca così in fretta per appiattarvela dentro
e ne rimase ingannato. Dimostrò anco tanta arte Filippo nel serpente, che
il veleno, il fetore et il fuoco pare più tosto naturale che dipinto. Et anco
molto lodano la invenzione della storia, nell'essere quel Santo crucifisso,
perché egli s'imaginò, per quanto si conosce, che egli in terra fusse disteso
in sulla croce, e poi così tutto insieme alzato e tirato in alto per via di
canapi e funi e di puntegli; le quali funi e canapi sono avvolte a certe
anticaglie rotte e pezzi di pilastri et imbasamenti e tirate da alcuni ministri.
Dall'altro lato regge il peso della detta croce e del Santo che vi è sopra
nudo, da una banda uno con una scala, con la quale l'ha inforcata, e
dall'altra un altro con un puntello, sostenendola insino a che due altri, fatto
lieva a piè del ceppo e pedale d'essa croce, va bilicando il peso, per
metterla nella buca fatta in terra, dove aveva da stare ritta. Che più? Non è
possibile, né per invenzione, né per disegno, né per quale si voglia altra
industria o artifizio, far meglio. Sonovi, oltre ciò, molte grottesche et altre
cose lavorate di chiaroscuro simili al marmo e fatte stranamente con
invenzione e disegno bellissimo. Fece anco ai frati Scopetini a S. Donato
fuor di Fiorenza, detto Scopeto, al presente rovinato, in una tavola i Magi
che offeriscono a Cristo finita con molta diligenza, e vi ritrasse in figura
d'uno astrologo che ha in mano un quadrante, Pier Francesco Vecchio de'
Medici, figliuolo di Lorenzo di Bicci, e similmente Giovanni padre del signor
Giovanni de' Medici et un altro Pier Francesco di esso signor Giovanni
fratello, et altri segnalati personaggi. Sono in quest'opera mori, indiani,
abiti stranamente acconci et una capanna bizzarrissima. Al Poggio a Caiano
cominciò per Lorenzo de' Medici un sacrifizio a fresco in una loggia, che
rimase imperfetto. E per le monache di S. Ieronimo sopra la costa a S.
Giorgio in Firenze, cominciò la tavola dell'altar maggiore, che dopo la
morte sua fu da Alonso Berughetta spagnuolo tirata assai bene inanzi, ma