Page 566 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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opere per tutta Italia, che per non essere molto eccellenti, ma di pratica, le
porrò in silenzio.
Usava dire il Pinturicchio che il maggior rilievo che possa dare un pittore
alle figure, era l'avere da sé, senza saperne grado a principi o ad altri.
Lavorò anco in Perugia ma poche cose. In Araceli dipinse la cappella di S.
Bernardino; et in S. Maria del Popolo, dove abbiam detto che fece le due
cappelle, fece nella volta della cappella maggiore i quattro Dottori della
Chiesa. Essendo poi all'età di 59 anni pervenuto, gli fu dato a fare in S.
Francesco di Siena, in una tavola, una Natività di Nostra Donna, alla qual
avendo messo mano, gli consegnarono i frati una camera per suo abitare,
e gliela diedero, sì come volle, vacua e spedita del tutto, salvo che d'un
cassonaccio grande et antico, e perché pareva loro troppo sconcio a
tramutarlo. Ma Pinturicchio, come strano e fantastico uomo che egli era, ne
fece tanto rumore e tante volte, che i frati finalmente si misero per
disperati a levarlo via. E fu tanta la loro ventura, che nel cavarlo fuori si
ruppe un'asse nella quale erano cinquecento ducati d'oro di camera. Della
qual cosa prese Pinturicchio tanto dispiacere e tanto ebbe a male il bene di
que' poveri frati, che più non si potrebbe pensare e se n'accorò di maniera,
non mai pensando ad altro, che di quello si morì.
Furono le sue pitture circa l'anno 1513. Fu suo compagno et amico, se bene
era più vecchio di lui, Benedetto Buonfiglio pittore perugino il quale molte
cose lavorò in Roma nel palazzo del papa con altri maestri. Et in Perugia
sua patria fece nella cappella della Signoria istorie della vita di S. Ercolano
vescovo e protettore di quella città, e nella medesima alcuni miracoli fatti
da S. Lodovico. In S. Domenico dipinse in una tavola a tempera la storia
de' Magi, et in un'altra molti Santi. Nella chiesa di S. Bernardino dipinse un
Cristo in aria con esso S. Bernardino et un popolo da basso. Insomma fu
costui assai stimato nella sua patria, inanzi che venisse in cognizione Pietro
Perugino.
Fu similmente amico di Pinturicchio, e lavorò assai cose con esso lui,
Gerino Pistolese, che fu tenuto diligente coloritore et assai imitatore della
maniera di Pietro Perugino, con il quale lavorò in sin presso alla morte.
Costui fece in Pistoia sua patria poche cose. Al borgo S. Sepolcro fece in
una tavola a olio nella Compagnia del buon Gesù una Circoncisione che è
ragionevole; nella pieve del medesimo luogo dipinse una cappella in
fresco, et in sul Tevere, per la strada che va ad Anghiari, fece un'altra
cappella pur a fresco per la comunità. Et in quel medesimo luogo in S.
Lorenzo, Badia de' monaci di Camaldoli, fece un'altra cappella. Mediante le
quali opere fece così lunga stanza al Borgo, che quasi se l'elesse per patria.
Fu costui persona meschina nelle cose dell'arte, durava grandissima fatica