Page 568 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI FRANCESCO FRANCIA BOLOGNESE OREFICE E PITTORE


Francesco Francia, il quale nacque in Bologna l'anno 1450 di persone
artigiane ma assai costumate e da bene, fu posto nella sua prima

fanciullezza all'orefice; nel quale esercizio adoperandosi con ingegno e
spirito, si fece crescendo di persona e d'aspetto tanto ben proporzionato, e
nella conversazione e nel parlare tanto dolce e piacevole, che ebbe forza di

tenere allegro e senza pensieri col suo ragionamento qualunche fusse più
malinconico, per lo che fu non solamente amato da tutti coloro che di lui
ebbono cognizione, ma ora da molti principi italiani et altri signori.
Attendendo dunque, mentre stava all'orefice, al disegno, in quello tanto si
compiacque che svegliando l'ingegno a maggior cose, fece in quello

grandissimo profitto, come per molte cose lavorate d'argento in Bologna
sua patria si può vedere, e particolarmente in alcuni lavori di niello
eccellentissimi. Nella qual maniera di fare mise molte volte nello spazio di

due dita d'altezza e poco più lungo venti figurine proporzionatissime e
belle. Lavorò di smalto ancora molte cose d'argento, che andarono male
nella rovina e cacciata de' Bentivogli. E per dirlo in una parola lavorò egli
qualunche cosa può far quell'arte, meglio che altri facesse già mai. Ma
quello di che egli si dilettò sopra modo et in che fu eccellente, fu il fare

conii per medaglie, nel che fu ne' tempi suoi singularissimo, come si può
vedere in alcune che ne fece, dove è naturalissima la testa di papa Giulio
Secondo che stettono a paragone di quelle di Caradosso. Oltra che fece le

medaglie del signor Giovanni Bentivogli che par vivo, e d'infiniti principi, i
quali nel passaggio di Bologna si fermavano, et egli faceva le medaglie
ritratte in cera, e poi finite le madri de' conii, le mandava loro; di che, oltra
la immortalità della fama, trasse ancora presenti grandissimi. Tenne
continuamente mentre che e' visse la Zecca di Bologna; e fece le stampe di

tutti i conii per quella, nel tempo che i Bentivogli reggevano; e poiché se
n'andarono, ancora mentre che visse papa Iulio, come ne rendono
chiarezza le monete che il papa gittò nella entrata sua, dove era da una

banda la sua testa naturale, e da l'altra queste lettere: Bononia per Iulium
a tyranno liberata. E fu talmente tenuto eccellente in questo mestiero, che
durò a far le stampe delle monete fino al tempo di Papa Leone; e tanto
sono in pregio le impronte de' conii suoi, che chi ne ha le stima tanto per
danari non se ne può avere. Avenne che il Francia, desideroso di maggior

gloria, avendo conosciuto Andrea Mantegna e molti altri pittori che
avevano cavato da la loro arte e facultà et onori, deliberò provare se la
pittura gli riuscisse nel colorito, avendo egli sì fatto disegno che e' poteva

comparire largamente con quegli. Onde, dato ordine a farne pruova, fece
alcuni ritratti et altre cose piccole, tenendo in casa molti mesi persone del
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