Page 570 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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espressovi il suo concetto. Le quali opere furono cagione che Messer
Giovanni e quanti eran di quella casa, lo amassino et onorassino; e dopo
loro, tutta quella città. Fece nella cappella di S. Cecilia, attaccata con la
chiesa di S. Iacopo, due storie lavorate in fresco, in una delle quali dipinse

quando la Nostra Donna è sposata da Giuseppo e nell'altra la morte di S.
Cecilia, tenuta cosa molto lodata da' Bolognesi; e nel vero il Francia prese
tanta pratica e tanto animo nel veder caminar a perfezzione l'opere che
egli voleva, ch'e' lavorò molte cose che io non ne farò memoria;

bastandomi mostrare a chi vorrà veder l'opere sue, solamente le più
notabili e le migliori. Né per questo la pittura gl'impedì mai che egli non
seguitasse e la Zecca e l'altre cose delle medaglie, come e' faceva sino dal
principio. Ebbe il Francia, secondo che si dice, grandissimo dispiacere de la

partita di Messer Giovanni Bentivogli; perché avendogli fatti tanti benefizii
gli dolse infinitamente; ma pure, come savio e costumato che egli era,
attese all'opere sue. Fece dopo la sua partita di quello, tre tavole che
andarono a Modena, in una delle quali era quando S. Giovanni battezza

Cristo, nell'altra una Nunziata bellissima e nella ultima una Nostra Donna in
aria con molte figure, la qual fu posta nella chiesa de' frati dell'Osservanza.
Spartasi dunque per cotante opere la fama di così eccellente maestro,
facevano le città a gara per aver dell'opere sue. Laonde fece egli in Parma

ne' monaci neri di S. Giovanni, una tavola con un Cristo morto in grembo
alla Nostra Donna et intorno molte figure, tenuta universalmente cosa
bellissima; per che, trovandosi serviti, i medesimi frati operarono ch'egli ne
facesse un'altra a Reggio di Lombardia in un luogo loro, dov'egli fece una

Nostra Donna con molte figure. A Cesena fece un'altra tavola pure per la
chiesa di questi monaci, e vi dipinse la Circoncisione di Cristo colorita
vagamente. Né volsono avere invidia i Ferraresi agl'altri circonvicini, anzi
diliberati ornare delle fatiche del Francia il loro Duomo, gli allogarono una

tavola, che vi fece su un gran numero di figure, e la intitolarono la tavola di
Ogni Santi. Fecene in Bologna una in S. Lorenzo, con una Nostra Donna e
due figure per banda, e due putti sotto, molto lodata. Né ebbe appena
finita questa, che gli convenne farne un'altra in S. Iobbe, con un Crucifisso

e S. Iobbe ginocchioni appiè della croce, e due figure da' lati. Era tanto
sparsa la fama e l'opere di questo artefice per la Lombardia, che fu
mandato di Toscana ancora per alcuna cosa di suo, come fu da Lucca, dove
andò una tavola dentrovi una S. Anna e la Nostra Donna con molte altre

figure, e sopra un Cristo morto in grembo alla madre; la quale opera è
posta nella chiesa di S. Fridiano et è tenuta da' lucchesi cosa molto degna.
Fece in Bologna per la chiesa della Nunziata due altre tavole che furon
molto diligentemente lavorate; e così fuor della porta a Strà Castione nella

Misericordia, ne fece un'altra a requisizione d'una gentildonna de' Manzuoli.
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