Page 565 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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stava con Pietro Perugino, aveva fatto servitù con Domenico della Rovere
cardinale di S. Clemente, onde avendo il detto cardinale fatto in Borgo
Vecchio un molto bel palazzo, volle che tutto lo dipignesse esso
Pinturicchio e che facesse nella facciata l'arme di papa Sisto, tenuta da due
putti. Fece il medesimo nel palazzo di S. Apostolo alcune cose per Sciarra
Colonna. E non molto dopo, cioè l'anno 1484, Innocenzio Ottavo genovese
gli fece dipignere alcune sale e loggie nel palazzo di Belvedere, dove fra
l'altre cose, sì come volle esso Papa, dipinse una loggia tutta di paesi, e vi
ritrasse Roma, Milano, Genova, Fiorenza, Vinezia e Napoli alla maniera de'
Fiamminghi, che, come cosa insino allora non più usata, piacquero assai. E
nel medesimo luogo dipinse una Nostra Donna a fresco all'entrata della
porta principale. In S. Piero alla cappella dove è la lancia che passò il
costato a Gesù Cristo, dipinse in una tavola a tempera, per il detto
Innocenzio Ottavo, la Nostra Donna maggior che il vivo; e nella chiesa di S.
Maria del Popolo dipinse due cappelle, una per il detto Domenico della
Rovere cardinale di S. Clemente, nella quale fu poi sepolto, e l'altra a
Innocenzio Cibo cardinale, nella quale anch'egli fu poi sotterrato, et in
ciascuna di dette cappelle ritrasse i detti cardinali che le fecero fare. E nel
palazzo del papa dipinse alcune stanze, che rispondono sopra il cortile di S.
Piero, alle quali sono state pochi anni sono, da Papa Pio Quarto, rinnovati i
palchi e le pitture. Nel medesimo palazzo gli fece dipignere Alessandro
Sesto tutte le stanze dove abitava, e tutta la Torre Borgia, nella quale fece
istorie dell'arti liberali in una stanza, e lavorò tutte le volte di stucchi e
d'oro; ma perché non avevano il modo di fare gli stucchi in quella maniera
che si fanno oggi, sono i detti ornamenti per la maggior parte guasti. In
detto palazzo ritrasse, sopra la porta d'una camera, la signora Giulia
Farnese nel volto d'una Nostra Donna; e nel medesimo quadro la testa di
esso papa Alessandro che l'adora. Usò molto Bernardino di fare alle sue
pitture ornamenti di rilievo messi d'oro, per sodisfare alle persone che poco
di quell'arte intendevano, acciò avessono maggior lustro e veduta, il che è
cosa goffissima nella pittura. Avendo dunque fatto in dette stanze una
storia di S. Caterina, figurò gl'archi di Roma di rilievo, e le figure dipinte di
modo che essendo inanzi le figure e dietro i casamenti, vengono più inanzi
le cose che diminuiscono, che quelle che secondo l'occhio crescono: eresia
grandissima nella nostra arte. In Castello Sant'Angelo dipinse infinite
stanze a grottesche, ma nel torrione da basso nel giardino, fece istorie di
papa Alessandro, e vi ritrasse Isabella regina catolica, Niccolò Orsino conte
di Pitigliano, Gianiacomo Triulzi con molti altri parenti et amici di detto
Papa, et in particolare Cesare Borgia, il fratello e le sorelle, e molti virtuosi
di que' tempi. A Monte Oliveto di Napoli, alla cappella di Paulo Tolosa, è di
mano del Pinturicchio una tavola d'una Assunta. Fece costui infinite altre