Page 562 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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poi finita del tutto, essendo egli andato in Ispagna, da altri pittori. Fece nel
palazzo della Signoria la tavola della sala dove stavano gl'Otto di pratica;
et il disegno d'un'altra tavola grande con l'ornamento per la sala del
consiglio, il qual disegno, morendosi, non cominciò altramente a mettere in
opera, se bene fu intagliato l'ornamento il quale è oggi appresso maestro
Baccio Baldini fiorentino, fisico eccellentissimo et amatore di tutte le virtù.
Fece per la chiesa della Badia di Firenze un S. Girolamo bellissimo.
Cominciò ai frati della Nunziata, per l'altar maggiore, un Deposto di croce;
e finì le figure dal mezzo in sù solamente, perché sopragiunto da febre
crudelissima e da quella strettezza di gola, che volgarmente si chiama
sprimanzia, in pochi giorni si morì, di quarantacinque anni. Onde essendo
sempre stato cortese, affabile e gentile, fu pianto da tutti coloro che
l'avevano conosciuto, e particolarmente dalla gioventù di questa sua nobile
città, che nelle feste pubbliche mascherate et altri spettacoli si servì
sempre con molta sodisfazione dell'ingegno et invenzione di Filippo, che in
così fatte cose non ha avuto pari. Anzi fu tale in tutte le sue azzioni, che
ricoperse la macchia (qualunche ella si sia) lasciatagli dal padre. La ricoprì
dico, non pure con l'eccellenza della sua arte nella quale non fu ne' suoi
tempi inferiore a nessuno, ma con vivere modesto e civile, e sopra tutto
con l'esser cortese et amorevole; la qual virtù quanto abbia forza e potere
in conciliarsi gl'animi universalmente di tutte le persone, coloro il sanno
solamente, che l'hanno provato e provano. Ebbe Filippo dai figliuoli suoi
sepoltura in S. Michele Bisdomini a' dì 13 aprile MDV. E mentre si portava a
sepellire si serrarono tutte le botteghe nella via de' Servi, come
nell'essequie de' principi uomini si suol fare alcuna volta. Furono discepoli
di Filippo, ma non lo pareggiarono, a gran pezzo, Raffaellino del Garbo che
fece, come si dirà al luogo suo, molte cose, se bene non confermò
l'openione e speranza che di lui si ebbe vivendo Filippo et essendo esso
Raffaellino ancor giovanetto. E però non sempre sono i frutti simili ai fiori
che si veggiono nella primavera. Non riuscì anco molto valente Niccolò
Zoccolo, o come altri lo chiamarono, Niccolò Cartoni il quale fu similmente
discepolo di Filippo e fece in Arezzo la facciata che è sopra l'altare di S.
Giovanni Decollato, et in S. Agnesa una tavolina assai ben lavorata; e nella
Badia di S. Fiora, sopra un lavamani, in una tavola un Cristo che chiede
bere alla Samaritana, e molte altre opere che per essere state ordinarie
non si raccontano.