Page 563 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI BERNARDINO PINTURICCHIO PITTORE PERUGINO
Sì come sono molti aiutati dalla fortuna senza essere di molta virtù dotati,
così per lo contrario sono infiniti quei virtuosi che da contraria e nimica
fortuna sono perseguitati; onde si conosce apertamente che ell'ha per
figliuoli coloro che senza l'aiuto d'alcuna virtù dependono da lei; poiché le
piace che dal suo favore sieno alcuni inalzati, che per via di meriti non
sarebbono mai conosciuti; il che si vide nel Pinturicchio da Perugia, il quale
ancor che facesse molti lavori e fusse aiutato da diversi, ebbe nondimeno
molto maggior nome che le sue opere non meritarono. Tuttavia egli fu
persona che ne' lavori grandi ebbe molta pratica, e che tenne di continovo
molti lavoranti nelle sue opere. Avendo dunque costui nella sua prima
giovanezza lavorato molte cose con Pietro da Perugia suo maestro, tirando
il terzo di tutto il guadagno che si faceva, fu da Francesco Piccolomini
cardinale chiamato a Siena a dipignere la libreria stata fatta da Papa Pio II
nel Duomo di quella città. Ma è ben vero che gli schizzi et i cartoni di tutte
le storie che egli vi fece, furono di mano di Raffaello da Urbino allora
giovinetto, il quale era stato suo compagno e condiscepolo appresso al
detto Pietro; la maniera del quale aveva benissimo appresa il detto
Raffaello; e di questi cartoni se ne vede ancor oggi uno in Siena et alcuni
schizzi ne sono di man di Raffaello nel nostro libro. Le storie dunque di
questo lavoro, nel quale fu aiutato Pinturicchio da molti garzoni e lavoranti,
tutti della scola di Pietro, furono divise in dieci quadri. Nel primo è dipinto
quando detto papa Pio Secondo nacque, di Silvio Piccolomini e di Vittoria, e
fu chiamato Enea, l'anno 1405 in Valdorcia, nel castello di Corsignano, che
oggi si chiama Pienza dal nome suo, per essere stata poi da lui edificata e
fatta città. Et in questo quadro sono ritratti di naturale il detto Silvio e
Vettoria. Nel medesimo è quando con Domenico cardinale di Capranica
passa l'Alpe piena di ghiacci e di neve, per andare al concilio in Basilea. Nel
secondo è quando il Concilio manda esso Enea in molte legazioni, cioè in
Argentina tre volte, a Trento, a Gostanza, a Francscordia et in Savoia. Nella
terza è quando il medesimo Enea è mandato oratore, da Felice Antipapa, a
Federigo Terzo imperatore, appresso al quale fu di tanto merito la
destrezza dell'ingegno, l'eloquenza e la grazia d'Enea, che da esso Federigo
fu coronato, come poeta, di lauro, fatto protonotario, ricevuto fra gl'amici
suoi e fatto primo Segretario. Nel quarto è quando fu mandato da esso
Federigo ad Eugenio Quarto, dal quale fu fatto vescovo di Trieste, e poi
arcivescovo di Siena sua patria. Nella quinta storia è quando il medesimo
imperatore, volendo venire in Italia a pigliare la corona dell'imperio, manda