Page 549 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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et appresso:
Hic ossa iacent Andreae Verrochii, qui obiit Venetiis
MCCC[C]LXXXVIII
Si dilettò assai Andrea di formare di gesso da far presa, cioè di quello che
si fa d'una pietra dolce, la quale si cava in quel di Volterra e di Siena, et in
altri molti luoghi d'Italia. La quale pietra cotta al fuoco e poi pesta e con
l'acqua tiepida impastata, diviene tenera di sorte, che se ne fa quello che
altri vuole, e dopo rassoda insieme et indurisce, in modo che vi si può
dentro gettar figure intere. Andrea dunque usò di formare, con forme così
fatte, le cose naturali per poterle con più commodità tenere inanzi et
imitarle, cioè mani, piedi, ginocchia, gambe, braccia e torsi. Dopo si
cominciò al tempo suo a formare le teste di coloro che morivano, con poca
spesa; onde si vede in ogni casa di Firenze sopra i camini, usci, finestre e
cornicioni infiniti di detti ritratti, tanto ben fatti e naturali, che paiono vivi.
E da detto tempo in qua si è seguitato e seguita il detto uso, che a noi è
stato di gran commodità, per avere i ritratti di molti, che si sono posti nelle
storie del palazzo del duca Cosimo. E di questo si deve certo aver
grandissimo obligo alla virtù d'Andrea, che fu de' primi che cominciasse a
metterlo in uso.
Da questo si venne al fare imagini di più perfezzione non pure in Fiorenza,
ma in tutti i luoghi dove sono divozioni e dove concorrono persone a porre
voti, e, come si dice, miracoli, per avere alcuna grazia ricevuto. Perciò che,
dove prima si facevano o piccoli d'argento o in tavolucce solamente, o vero
di cera e goffi affatto, si cominciò al tempo d'Andrea a fargli in molto
miglior maniera, perché avendo egli stretta dimestichezza con Orsino
ceraiuolo, il quale in Fiorenza aveva in quell'arte assai buon giudizio, gli
incominciò a mostrare come potesse in quella farsi eccellente. Onde venuta
l'occasione per la morte di Giuliano de' Medici e per lo pericolo di Lorenzo
suo fratello, stato ferito in S. Maria del Fiore, fu ordinato dagl'amici e
parenti di Lorenzo, che si facesse, rendendo della sua salvezza grazie a
Dio, in molti luoghi l'imagine di lui. Onde Orsino, fra l'altre, con l'aiuto et
ordine d'Andrea, ne condusse tre di cera grande quanto il vivo, facendo
dentro l'ossatura di legname, come altrove si è detto, et intessuta di canne
spaccate, ricoperte poi di panno incerato con bellissime pieghe e tanto
acconciamente, che non si può veder meglio, né cosa più simile al
naturale. Le teste, poi, mani e piedi, fece di cera più grossa, ma vote