Page 619 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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nel più bel luogo e ne la maggior vista di quella città. Per il che, messovi
mano, Giorgione non pensò se non a farvi figure a sua fantasia, per
mostrar l'arte; che nel vero non si ritrova storia, che abbino ordine o che
rappresentino i fatti di nessuna persona segnalata, o antica o moderna, et

io per me non l'ho mai intese, né anche per dimanda, che si sia fatta, ho
trovato chi l'intenda, perché dove è una donna, dove è un uomo in varie
attitudini, chi ha una testa di lione appresso, altra con un Angelo, a guisa
di Cupido, né si giudica quel che si sia. V'è bene sopra la porta principale,

che riesce in merzeria, una femina a sedere, ch'ha sotto una testa d'un
gigante morta, quasi in forma d'una Iuditta, ch'alza la testa con la spada e
parla con un todesco, quale è a basso, né ho potuto interpretare per quel
che se l'abbi fatta, se già non l'avesse voluta fare per una Germania. In

somma e' si vede ben le figure sue esser molto insieme, e che andò
sempre acquistando nel meglio: e vi sono teste e pezzi di figure molto ben
fatte e colorite vivacissimamente. Et attese in tutto quello che egli vi fece,
che traesse al segno de le cose vive e non a imitazione nessuna de la

maniera. La quale opera è celebrata in Venezia e famosa non meno per
quello che e' vi fece, che per il commodo delle mercanzie et utilità del
pubblico. Lavorò un quadro d'un Cristo che porta la croce et un giudeo lo
tira, il quale col tempo fu posto nella chiesa di San Rocco, et oggi per la

devozione che vi hanno molti, fa miracoli, come si vede. Lavorò in diversi
luoghi, come a Castelfranco e nel trivisano, e fece molti ritratti a vari
principi italiani; e fuor d'Italia furono mandate molte de l'opere sue, come
cose degne veramente, per far testimonio che se la Toscana

soprabbondava di artefici in ogni tempo, la parte ancora di là vicino a'
monti non era abbandonata e dimenticata sempre dal cielo.

Dicesi che Giorgione, ragionando con alcuni scultori nel tempo che Andrea
Verrocchio faceva il cavallo di bronzo, che volevano perché la scultura
mostrava in una figura sola diverse positure e vedute girandogli a torno,
che per questo avanzasse la pittura, che non mostrava in una figura se non

una parte sola, Giorgione che era d'oppinione che in una storia di pittura si
mostrasse senza avere a caminare a torno, ma in una sola occhiata tutte le
sorti delle vedute che può fare in più gesti un uomo, (cosa che la scultura
non può fare, se non mutando il sito e la veduta, talché non sono una ma

più vedute), propose di più che da una figura sola di pittura voleva
mostrare il dinanzi et il didietro et i due profili dai lati: cosa che e' fece
mettere loro il cervello a partito. E la fece in questo modo: dipinse uno
ignudo, che voltava le spalle et aveva in terra una fonte d'acqua

limpidissima, nella quale fece dentro per riverberazione la parte dinanzi; da
un de' lati era un corsaletto brunito, che s'era spogliato, nel quale era il
profilo manco, perché nel lucido di quell'arme si scorgeva ogni cosa; da
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