Page 623 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 623
meritò ogni grado et ogni onore vivo e con le voci e con gli scritti ogni
gloria dopo la morte. Dipinse ancora in Modena una tavola d'una Madonna
tenuta da tutti i pittori in pregio e per la maggior pittura di quella città. In
Bologna parimente è di sua mano in casa gl'Arcolani, gentiluomini
bolognesi, un Cristo che ne l'orto apare a Maria Madalena, cosa molto
bella. In Reggio era un quadro bellissimo e raro, che non è molto che
passando Messer Luciano Palavigino, il quale molto si diletta delle cose
belle di pittura, e vedendolo non guardò a spesa di danari, e come avesse
compero una gioia, lo mandò a Genova nella casa sua. È in Reggio
medesimamente una tavola, drentovi una Natività di Cristo, ove partendosi
da quello uno splendore fa lume a' pastori et intorno alle figure che lo
contemplano, e fra molte considerazioni avute in questo suggetto, vi è una
femina che volendo fisamente guardare verso Cristo, e per non potere gli
occhi mortali sofferire la luce della sua divinità, che con i raggi par che
percuota quella figura, si mette la mano dinanzi agl'occhi, tanto bene
espressa, che è una maraviglia. Èvvi un coro di Angeli sopra la capanna che
cantano, che son tanto ben fatti che par che siano piutosto piovuti dal
cielo, che fatti dalla mano d'un pittore. È nella medesima città un
quadretto di grandezza di un piede, la più rara e bella cosa che si possa
vedere di suo di figure piccole, nel quale è un Cristo ne l'orto, pittura finta
di notte, dove l'Angelo aparendogli col lume del suo splendore fa lume a
Cristo, che è tanto simile al vero che non si può né immaginare né
esprimere meglio; giuso a' piè del monte in un piano si veggono tre
Apostoli che dormano, sopra' quali fa ombra il monte dove Cristo ora, che
dà una forza a quelle figure che non è possibile; e più là, in un paese
lontano, finto l'apparire della aurora; e si veggono venire da l'un de' lati
alcuni soldati con Giuda; e nella sua piccolezza questa istoria è tanto bene
intesa, che non si può né di pazienza, né di studio per tanta opera
paragonalla.
Potrebbonsi dire molte cose delle opere di costui, ma perché fra gli uomini
eccellenti de l'arte nostra è amirato per cosa divina ogni cosa che si vede
di suo, non mi distenderò più. Ho usato ogni diligenzia d'avere il suo
ritratto, e perché lui non lo fecie, e da altri non è stato mai ritratto, perché
visse sempre positivamente, non l'ho potuto trovare; e nel vero fu persona
che non si stimò né si persuase di sapere far l'arte, conoscendo la difficultà
sua, con quella perfezzione che egli arebbe voluto. Contentavasi del poco e
viveva da bonissimo cristiano.
Desiderava Antonio, sì come quello ch'era aggravato di famiglia, di
continuo risparmiare et era divenuto perciò tanto misero che più non
poteva essere. Per il che si dice che, essendoli stato fatto in Parma un
pagamento di sessanta scudi di quattrini, esso volendoli portare a