Page 620 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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l'altra parte era uno specchio, che drento vi era l'altro lato di quello ignudo;
cosa di bellissimo ghiribizzo e capriccio, volendo mostrare in effetto che la
pittura conduce con più virtù e fatica, e mostra in una vista sola del
naturale, più che non fa la scultura. La qual opera fu sommamente lodata

et ammirata, per ingegnosa e bella. Ritrasse ancora di naturale Caterina
regina di Cipro, qual vidi io già nelle mani del clarissimo Messer Giovan
Cornaro: e nel nostro libro una testa colorita a olio, ritratta da un todesco
di casa Fucheri, che allora era de' maggiori mercanti nel Fondaco de'

tedeschi, la quale è cosa mirabile, insieme con altri schizzi e disegni di
penna fatti da lui. Mentre Giorgione attendeva ad onorare e sé e la patria
sua, nel molto conversar, che e' faceva per trattenere con la musica molti
suoi amici, si innamorò d'una madonna, e molto goderono l'uno e l'altra de'

loro amori. Avvenne che l'anno 1511 ella infettò di peste, non ne sapendo
però altro, e praticandovi Giorgione al solito, se li appiccò la peste di
maniera, che in breve tempo nella età sua di 34 anni, se ne passò a l'altra
vita, non senza dolore infinito di molti suoi amici, che lo amavano per le

sue virtù, e danno del mondo, che perse. Pure tollerarono il danno e la
perdita con lo esser restati loro due eccellenti suoi creati Sebastiano
Viniziano, che fu poi frate del Piombo a Roma, e Tiziano da Cadore, che
non solo lo paragonò, ma lo ha superato grandemente, de' quali a suo

luogo si dirà pienamente l'onore e l'utile che hanno fatto a questa arte.

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