Page 624 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Correggio per alcune occorenzie sue, carico di quelli si mise in camino a
piedi; e per lo caldo grande, che era allora scalmanato dal sole, beendo
acqua per rinfrescarsi, si pose nel letto con una grandissima febre, né di
quivi prima levò il capo, che finì la vita nell'età sua d'anni XL o circa.
Furono le pitture sue circa il 1512. E fece alla pittura grandissimo dono ne'
colori da lui maneggiati come vero maestro, e fu cagione che la Lombardia
aprisse per lui gl'occhi, dove tanti belli ingegni si son visti nella pittura,
seguitandolo in fare opere lodevoli e degne di memoria; perché
mostrandoci i suoi capegli fatti con tanta facilità nella difficultà del fargli,
ha insegnato come e' si abbino a fare. Di che gli debbono eternamente
tutti i pittori; ad istanzia de' quali gli fu fatto questo epiggrama da Messer
Fabio Segni, gentiluomo fiorentino:
Huius cum regeret mortales spiritus artus
pictoris, Charites suplicuere Iovi.
Non alia pingi dextra Pater alme rogamus:
hunc praeter, nulli pingere nos liceat.
Annuit his votis summi regnator Olympi:
et iuvenem subito sydera ad alta tulit,
ut posset melius Charitum simulacra referre
praesens et nudas cerneret inde Deas.
Fu in questo tempo medesimo Andrea del Gobbo milanese, pittore e
coloritore molto vago, di mano del quale sono sparse molte opere nelle
case per Milano sua patria; et alla Certosa di Pavia una tavola grande con
la Assunzione di Nostra Donna, ma imperfetta per la morte che li
sopravvenne, la quale tavola mostra quanto egli fusse eccellente et
amatore delle fatiche dell'arte.