Page 621 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI ANTONIO DA CORREGGIO PITTORE



Io non voglio uscire del medesimo paese, dove la gran madre natura per
non essere tenuta parziale, dette al mondo di rarissimi uomini della sorte
che avea già molti e molti anni adornata la Toscana, infra e' quali fu di

eccellente e bellissimo ingegno dotato Antonio da Correggio pittore
singularissimo. Il quale attese alla maniera moderna tanto perfettamente,
che in pochi anni dotato dalla natura et esercitato dall'arte divenne raro e

maraviglioso artefice. Fu molto d'animo timido, e con incommodità di se
stesso in continove fatiche esercitò l'arte, per la famiglia che lo aggravava:
et ancora che e' fusse tirato da una bontà naturale, si affliggeva niente di
manco più del dovere, nel portare i pesi di quelle passioni, che
ordinariamente opprimono gli uomini. Era nell'arte molto maninconico e

suggetto alle fatiche di quella e grandissimo ritrovatore di qualsivoglia
difficultà delle cose, come ne fanno fede nel Duomo di Parma una
moltitudine grandissima di figure, lavorate in fresco, e ben finite, che sono

locate nella tribuna grande di detta chiesa: nelle quali scorta le vedute al
di sotto in su con stupendissima maraviglia. Et egli fu il primo, che in
Lombardia cominciasse cose della maniera moderna, per che si giudica,
che se l'ingegno di Antonio fosse uscito di Lombardia e stato a Roma,
avrebbe fatto miracoli e dato delle fatiche a molti che nel suo tempo

furono tenuti grandi. Conciò sia che, essendo tali le cose sue senza aver
egli visto de le cose antiche o de le buone moderne, necessariamente ne
seguita che se le avesse vedute, arebbe infinitamente migliorato l'opere

sue, e crescendo di bene in meglio sarebbe venuto al sommo de' grandi.
Tengasi pur per certo che nessuno meglio di lui toccò colori, né con
maggior vaghezza o con più rilievo alcun artefice dipinse meglio di lui,

tanta era la morbidezza delle carni ch'egli faceva, e la grazia con che e'
finiva i suoi lavori. Egli fece ancora in detto luogo due quadri grandi
lavorati a olio, nei quali, fra gli altri, in uno si vede un Cristo morto, che fu

lodatissimo. Et in S. Giovanni in quella città fece una tribuna in fresco, nella
quale figurò una Nostra Donna, che ascende in cielo, fra moltitudine di
Angeli et altri Santi intorno; la quale pare impossibile ch'egli potesse non
esprimere con la mano, ma imaginare con la fantasia per i belli andari de'
panni e delle arie che e' diede a quelle figure, delle quali ne sono nel

nostro libro alcune dissegnate di lapis rosso di sua mano, con certi fregi di
putti bellissimi et altri fregi fatti in quella opera per ornamento, con diverse
fantasie di sacrifizii alla antica; e nel vero, se Antonio non avesse condotte

l'opere sue a quella perfezzione che le si veggono, i disegni suoi (se bene
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