Page 669 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 669





qual cosa piacendo al Papa, fu mandato per Michelagnolo, e giunto in
Roma allogatagli la volta della detta cappella. Poco dopo, tornando
Giuliano a chiedere di nuovo al Papa licenza, Sua Santità vedendolo in ciò
deliberato, fu contento che a Fiorenza se ne tornasse con sua buona

grazia; e poi che l'ebbe benedetto, in una borsa di raso rosso gli donò
cinquecento scudi, dicendogli che se ne tornasse a casa a riposarsi e che in
ogni tempo gli sarebbe amorevole. Giuliano dunque, baciatogli il santo
piede, se ne tornò a Fiorenza in quel tempo a punto che Pisa era

circondata et assediata dall'esercito fiorentino; onde non sì tosto fu
arrivato, che Piero Soderini, dopo l'accoglienze, lo mandò in campo ai
comissarii, i quali non potevano riparare che i Pisani non mettessino per
Arno vettovaglie in Pisa. Giuliano dunque, disegnato che a tempo migliore

si facesse un ponte in sulle barche, se ne tornò a Fiorenza, e venuta la
primavera, menando seco Antonio suo fratello, se n'andò a Pisa, dove
condussero un ponte che fu cosa molto ingegnosa, perché, oltre che
alzandosi et abbassandosi si difendeva dalle piene e stava saldo, essendo

bene incatenato, fece di maniera quello che i commessarii disideravano,
assediando Pisa dalla parte d'Arno verso la marina che furono forzati i
Pisani, non avendo più rimedio al mal loro, a fare accordo coi Fiorentini e
così si resero. Né passò molto che il medesimo Piero Soderini mandò di

nuovo Giuliano a Pisa con infinito numero di maestri, dove con celerità
straordinaria fabbricò la fortezza, che è oggi alla porta a San Marco; è la
detta porta di componimento dorico. E mentre che Giuliano continuò
questo lavoro che fu insino all'anno 1512, Antonio andò per tutto il dominio

a rivedere e restaurare le fortezze et altre fabbriche pubbliche. Essendo poi
col favore di esso papa Giulio stata rimessa in Fiorenza et in governo la
casa de' Medici, onde ella era nella venuta in Italia di Carlo Ottavo, re di
Francia, stata cacciata, e stato cavato di palazzo Piero Soderini, fu

riconosciuta dai Medici la servitù che Giuliano et Antonio avevano ne' tempi
a dietro avuta con quella illustrissima Casa. Et assunto non molto dopo la
morte di Giulio Secondo Giovanni cardinale de' Medici, fu forzato di nuovo
Giuliano a trasferirsi a Roma, dove, morto non molto dopo Bramante, fu

voluta dar la cura della fabbrica di San Piero a Giuliano, ma essendo egli
macero dalle fatiche et abbattuto dalla vecchiezza e da un male di pietra
che lo cruciava, con licenzia di Sua Santità se ne tornò a Fiorenza e quel
carico fu dato al graziosissimo Raffaello da Urbino. E Giuliano passati due

anni fu in modo stretto da quel suo male che si morì d'anni 74 l'anno 1517,
lasciando il nome al mondo, il corpo alla terra e l'animo a Dio.

Lasciò nella sua partita dolentissimo Antonio, che teneramente l'amava, et
un suo figliuolo, nominato Francesco, che attendeva alla scultura ancora
fusse d'assai tenera età. Questo Francesco, il quale ha salvato infino a oggi
   664   665   666   667   668   669   670   671   672   673   674