Page 674 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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quella maniera, era stato allogato da Pio Secondo pontefice la libreria del
Duomo di Siena al Pinturicchio, il quale, essendo amico di Raffaello e
conoscendolo ottimo disegnatore, lo condusse a Siena, dove Raffaello gli
fece alcuni dei disegni e cartoni di quell'opera; e la cagione che egli non
continuò fu che, essendo in Siena da alcuni pittori con grandissime lodi
celebrato il cartone che Lionardo da Vinci aveva fatto nella sala del palazzo
in Fiorenza d'un gruppo di cavalli bellissimo per farlo nella sala del palazzo
e similmente alcuni nudi fatti a concorrenza di Lionardo da Michelagnolo
Buonarroti molto migliori; venne in tanto desiderio Raffaello, per l'amore
che portò sempre all'eccellenza dell'arte, che, messo da parte quell'opera
et ogni utile e comodo suo, se ne venne a Fiorenza. Dove arrivato, perché
non gli piacque meno la città, che quell'opere le quali gli parvero divine,
deliberò di abitare in essa per alcun tempo; e così, fatta amicizia con alcuni
giovani pittori, fra' quali furono Ridolfo Ghirlandaio, Aristotile San Gallo et
altri, fu nella città molto onorato e particolarmente da Taddeo Taddei, il
quale lo volle sempre in casa sua et alla sua tavola, come quegli che amò
sempre tutti gli uomini inclinati alla virtù. E Raffaello, che era la gentilezza
stessa, per non esser vinto di cortesia, gli fece due quadri che tengono
della maniera prima di Pietro e dell'altra che poi studiando apprese molto
migliore, come si dirà. I quali quadri sono ancora in casa degli eredi del
detto Taddeo. Ebbe anco Raffaello amicizia grandissima con Lorenzo Nasi,
al quale avendo preso donna in que' giorni, dipinse un quadro, nel quale
fece fra le gambe alla Nostra Donna un Putto, al quale un San Giovannino
tutto lieto porge un uccello con molta festa e piacere dell'uno e dell'altro; e
nell'attitudine d'ambi due una certa simplicità puerile e tutta amorevole,
oltre che sono tanto ben coloriti e con tanta diligenza condotti che più
tosto paiono di carne viva che lavorati di colori, e disegnò parimente la
Nostra Donna, [che] ha un'aria veramente piena di grazia e di divinità, et
insomma il piano, i paesi e tutto il resto dell'opera è bellissimo. Il quale
quadro fu da Lorenzo Nasi tenuto con grandissima venerazione mentre che
visse, così per memoria di Raffaello statogli amicissimo, come per la
dignità et eccellenza dell'opera. Ma capitò poi male quest'opera l'anno
1548 a dì 17 novembre, quando la casa di Lorenzo insieme con quelle
ornatissime e belle degl'eredi di Marco del Nero, per uno smottamento del
Monte di San Giorgio rovinarono insieme con altre case vicine. Nondimeno,
ritrovati i pezzi d'essa fra i calcinacci della rovina, furono da Batista,
figliuolo di esso Lorenzo, amorevolissimo dell'arte, fatti rimettere insieme
in quel miglior modo che si potette.
Dopo queste opere fu forzato Raffaello a partirsi di Firenze et andare a
Urbino, per avere là, essendo la madre e Giovanni suo padre morti, tutte le
sue cose in abandono. Mentre che dunque dimorò in Urbino, fece per