Page 678 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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se e' fusse vivo, tanto è ben ritratto. Et allato a una figura che volta il
didietro et ha una palla del cielo in mano, è il ritratto di Zoroastro, et allato
a esso è Raffaello, maestro di questa opera, ritrattosi da sé medesimo
nello specchio: questo è una testa giovane e d'aspetto molto modesto,

acompagnato da una piacevole e buona grazia, con la berretta nera in
capo. Né si può esprimere la bellezza e la bontà che si vede nelle teste e
figure de' Vangelisti, a' quali ha fatto nel viso una certa attenzione et
accuratezza molto naturale e massimamente a quelli che scrivono. E così

fece dietro ad un San Matteo mentre che egli cava di quelle tavole dove
sono le figure i caratteri tenuteli da uno Angelo e che le distende in su un
libro, un vecchio che messosi una carta in sul ginocchio copia tanto quanto
San Matteo distende. E mentre che sta attento in quel disagio pare che egli

torca le mascella e la testa, secondo che egli allarga et allunga la penna.
Et oltra le minuzie delle considerazioni, che son pure assai, vi è il
componimento di tutta la storia che certo è spartito tanto con ordine e
misura, che egli mostrò veramente un sì fatto saggio di sé, che fece

conoscere che egli voleva, fra coloro che toccavano i pennelli, tenere il
campo senza contrasto. Adornò ancora questa opera di una prospettiva e
di molte figure finite con tanto delicata e dolce maniera che fu cagione che
papa Giulio facesse buttare atterra tutte le storie degli altri maestri e

vecchi e moderni, e che Raffaello solo avesse il vanto di tutte le fatiche che
in tali opere fussero state fatte sino a quell'ora. E se bene l'opera di Giovan
Antonio Soddoma da Vercelli, la quale era sopra la storia di Raffaello, si
doveva per commessione del Papa gettare per terra, volle nondimeno

Raffaello servirsi del partimento di quella e delle grottesche, e dove erano
alcuni tondi, che son quattro, fece per ciascuno una figura del significato
delle storie di sotto, volte da quella banda dove era la storia; a quella
prima, dove egli aveva dipinto la Filosofia e l'Astrologia, Geometria e

Poesia che si accordano con la Teologia, v'è una femmina fatta per la
cognizione delle cose, la quale siede in una sedia che ha per reggimento
da ogni banda una dea Cibele, con quelle tante poppe con che dagli antichi
era figurata Diana Polimaste; e la veste sua è di quattro colori, figurati per

li elementi, da la testa in giù v'è il color del fuoco e sotto la cintura quel
dell'aria, da la natura al ginocchio è il color della terra e dal resto per fino
a' piedi è il colore dell'acqua. E così la accompagnano alcuni putti
veramente bellissimi.

In un altro tondo volto verso la finestra che guarda in Belvedere, è finta
Poesia, la quale è in persona di Polinnia coronata di lauro e tiene un suono

antico in una mano et un libro nell'altra e sopra poste le gambe; e con aria
e bellezza di viso immortale sta elevata con gl'occhi al cielo,
accompagnandola due putti che sono vivaci e pronti e che insieme con
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