Page 681 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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prezzo, come era la pittura, fece venire da Monte Oliveto di Chiusuri, luogo
in quel di Siena, fra' Giovanni da Verona, allora gran maestro di commessi
di prospettive di legno, il quale vi fece non solo le spalliere attorno, ma
ancora usci bellissimi e sederi lavorati in prospettive, i quali appresso al
Papa grandissima grazia, premio et onore gli acquistarono. E certo che in
tal magisterio mai non fu più nessuno più valente di disegno e d'opera che
fra' Giovanni, come ne fa fede ancora in Verona sua patria una sagrestia di
prospettive di legno bellissima in Santa Maria in Organo, il coro di Monte
Oliveto di Chiusuri e quel di San Benedetto di Siena et ancora la sagrestia
di Monte Oliveto di Napoli, e nel luogo medesimo nella cappella di Paolo da
Tolosa il coro lavorato dal medesimo. Per il che meritò che dalla Religion
sua fosse stimato e con grandissimo onor tenuto, nella quale si morì d'età
d'anni 68, l'anno 1537. E di costui come di persona veramente eccellente e
rara ho voluto far menzione, parendomi che così meritasse la sua virtù, la
quale fu cagione come si dirà in altro luogo di molte opere rare fatte da
altri maestri dopo lui.
Ma per tornare a Raffaello, crebbero le virtù sue di maniera ch'e' seguitò,
per commissione del Papa, la camera seconda verso la sala grande. Et egli,
che nome grandissimo aveva acquistato, ritrasse in questo tempo papa
Giulio in un quadro a olio, tanto vivo e verace, che faceva temere il ritratto
a vederlo, come se proprio egli fosse il vivo, la quale opera è oggi in Santa
Maria del Popolo, con un quadro di Nostra Donna bellissimo, fatto
medesimamente in questo tempo, dentrovi la Natività di Iesù Cristo, dove
è la Vergine che con un velo cuopre il Figliuolo, il quale è di tanta bellezza
che nell'aria della testa e per tutte le membra dimostra essere vero
Figliuolo di Dio. E non manco di quello è bella la testa et il volto di essa
Madonna, conoscendosi in lei, oltra la somma bellezza, allegrezza e pietà.
Èvvi un Giuseppo che, appoggiando ambe le mani ad una mazza, pensoso
in contemplare il Re e la Regina del Cielo, sta con una ammirazione da
vecchio santissimo. Et amendue questi quadri si mostrano le feste solenni.
Aveva acquistato in Roma Rafaello in questi tempi molta fama et ancora
che egli avesse la maniera gentile da ognuno tenuta bellissima, e con tutto
che egli avesse veduto tante anticaglie in quella città e che egli studiasse
continovamente, non aveva però per questo dato ancora alle sue figure
una certa grandezza e maestà che e' diede loro da qui avanti. Avenne,
adunque, in questo tempo che Michelagnolo fece al Papa nella cappella
quel romore e paura di che parleremo nella vita sua, onde fu sforzato
fuggirsi a Fiorenza; per il che avendo Bramante la chiave della capella, a
Rafaello, come amico, la fece vedere, acciò che i modi di Michelagnolo
comprendere potesse. Onde tal vista fu cagione che in Santo Agostino
sopra la Santa Anna di Andrea Sansovino in Roma Rafaello subito rifacesse