Page 684 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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di ferro, et una sentinella con una torcia in mano desta gli altri, e mentre
con quella fa lor lume riverberano i lumi della torcia in tutte le armi, e dove
non percuote quella serve un lume di luna. La quale invenzione, avendola
fatta Raffaello sopra la finestra, viene a esser quella facciata più scura,

avvenga che quando si guarda tal pittura ti dà il lume nel viso e
contendono tanto bene insieme la luce viva con quella dipinta co' diversi
lumi della notte, che ti par vedere il fumo della torcia, lo splendor
dell'Angelo con le scure tenebre della notte sì naturali e sì vere, che non

diresti mai che ella fussi dipinta, avendo espresso tanto propriamente sì
difficile imaginazione. Qui si scorgono nell'arme l'ombre, gli sbattimenti, i
reflessi e le fumosità del calor de' lumi lavorati con ombra sì abbacinata
che in vero si può dire che egli fosse il maestro degli altri. E, per cosa che

contrafaccia la notte più simile di quante la pittura ne fece già mai, questa
è la più divina e da tutti tenuta la più rara.

Egli fece ancora, in una delle pareti nette, il culto divino e l'arca degli Ebrei
et il candelabro e papa Giulio che caccia l'avarizia della Chiesa, storia di
bellezza e di bontà simile alla notte detta di sopra. Nella quale storia si
veggono alcuni ritratti di palafrenieri, che vivevano allora, i quali in su la

sedia portano papa Giulio veramente vivissimo. Al quale mentre che alcuni
popoli e femmine fanno luogo perché e' passi, si vede la furia d'uno armato
a cavallo, il quale accompagnato da due appiè, con attitudine ferocissima,
urta e percuote il superbissimo Eliodoro, che per comandamento d'Antioco

vuole spogliare il Tempio di tutti i depositi delle vedove e de' pupilli, e già
si vede lo sgombro delle robbe et i tesori che andavano via, ma per la
paura del nuovo accidente di Eliodoro abbattuto e percosso aspramente dai
tre predetti che, per essere ciò visione, da lui solamente sono veduti e

sentiti, si veggono tutti traboccare e versare per terra, cadendo chi gli
portava per un subito orrore e spavento che era nato in tutte le genti di
Eliodoro. Et appartato da questi si vede il santissimo Onia pontefice,
pontificalmente vestito, con le mani e con gli occhi al cielo,

ferventissimamente orare, afflitto per la compassione de' poverelli che
quivi perdevano le cose loro et allegro per quel soccorso che dal ciel sente
sopravenuto. Veggonsi oltra ciò, per bel capriccio di Raffaello, molti saliti
sopra i zoccoli del basamento et abbracciatisi alle colonne, con attitudini

disagiatissime, stare a vedere; et un popolo tutto attonito in diverse e
varie maniere, che aspetta il successo di questa cosa. E fu questa opera
tanto stupenda in tutte le parti che anco i cartoni sono tenuti in
grandissima venerazione; onde Messer Francesco Masini, gentiluomo di

Cesena, il quale senza aiuto di alcun maestro, ma infin da fanciulezza
guidato da straordinario instinto di natura, dando da sé medesimo opera al
disegno et alla pittura, ha dipinto quadri che sono stati molto lodati dagli
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