Page 685 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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intendenti dell'arte, ha, fra molti suoi disegni et alcuni rilievi di marmo
antichi, alcuni pezzi del detto cartone che fece Raffaello per questa istoria
d'Eliodoro, e gli tiene in quella stima che veramente meritano. Né tacerò
che Messer Niccolò Masini, il quale mi ha di queste cose dato notizia, è
come in tutte l'altre cose virtuosissimo delle nostre arti veramente
amatore. Ma, tornando a Raffaello, nella volta poi che vi è sopra fece
quattro storie: l'apparizione di Dio ad Abraam nel promettergli la
moltiplicazione del seme suo, il sacrificio d'Isaac, la scala di Iacob e 'l rubo
ardente di Moisè, nella quale non si conosce meno arte, invenzione,
disegno e grazia che nelle altre cose lavorate di lui.
Mentre che la felicità di questo artefice faceva di sé tante gran maraviglie,
la invidia della fortuna privò de la vita Giulio Secondo, il quale era
alimentatore di tal virtù et amatore d'ogni cosa buona. Laonde fu poi
creato Leon Decimo, il quale volle che tale opera si seguisse, e Raffaello ne
salì con la virtù in cielo e ne trasse cortesie infinite avendo incontrato in un
principe sì grande, il quale per eredità di casa sua era molto inclinato a tale
arte. Per il che Raffaello si mise in cuore di seguire tale opera e nell'altra
faccia fece la venuta d'Atila a Roma e lo incontrarlo appiè di Monte Mario
che fece Leon III pontefice, il quale lo cacciò con le sole benedizzioni. Fece
Raffaello in questa storia San Pietro e San Paulo in aria con le spade in
mano, che vengono a difender la Chiesa. E se bene la storia di Leon III non
dice questo, egli nondimeno per capriccio suo volse figurarla forse così,
come interviene molte volte che così le pitture come le poesie vanno
vagando, per ornamento dell'opera, non si discostando però per modo non
conveniente dal primo intendimento. Vedesi in quegli Apostoli quella
fierezza et ardire celeste che suole il giudizio divino molte volte mettere
nel volto de' servi suoi per difender la santissima religione; e ne fa segno
Atila, il quale si vede sopra un cavallo nero balzano e stellato in fronte,
bellissimo quanto più si può, il quale con attitudine spaventosa alza la
testa e volta la persona in fuga. Sonovi altri cavalli bellissimi e
massimamente un gianetto macchiato, che è cavalcato da una figura, la
quale ha tutto lo ignudo coperto di scaglie a guisa di pesce, il che è ritratto
da la colonna Traiana, nella quale son i popoli armati in quella foggia. E si
stima ch'elle siano arme fatte di pelle di coccodrilli. Èvvi Monte Mario che
abrucia, mostrando che nel fine della partita de' soldati gli aloggiamenti
rimangono sempre in preda alle fiamme. Ritrasse ancora di naturale alcuni
mazzieri che accompagnano il papa, i quali son vivissimi e così i cavalli
dove son sopra et il simile la corte de' cardinali et alcuni palafrenieri che
tengono la chinea sopra cui è a cavallo in pontificale, ritratto non men vivo
che gli altri, Leon X e molti cortigiani, cosa leggiadrissima da vedere a
proposito in tale opera et utilissima a l'arte nostra, massimamente per