Page 732 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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piccola, che pare tutta scarpellata in un sasso solo. È molto lodata ancora
una Pietà grande di marmo, che fece di mezzo rilievo nel dossale
dell'altare, con la Madonna e San Giovanni che piangono. Né si può
immaginare il più bel getto di quello che sono le grate di bronzo col
finimento di marmo, che chiuggono quella cappella e con alcuni corvi,
impresa, o vero arme de' Corbinelli, che fanno ornamento ai candelieri di
bronzo. Insomma questa opera fu fatta senza risparmio di fatica e con tutti
quelli avvertimenti, che migliori si possono imaginare. Per queste e per
l'altre opere d'Andrea divolgatosi il nome suo, fu chiesto al Magnifico
Lorenzo Vecchio de' Medici, nel cui giardino avea, come si è detto, atteso
agli studii del disegno, dal re di Portogallo, per che mandatogli da Lorenzo
lavorò per quel re molte opere di scultura e d'architettura, e
particolarmente un bellissimo palazzo con quattro torri et altri molti edifizii.
Et una parte del palazzo fu dipinta secondo il disegno e cartoni di mano
d'Andrea, che disegnò benissimo, come si può vedere nel nostro libro in
alcune carte di sua propria mano finite con la punta d'un carbone, con
alcune altre carte d'architettura benissimo intesa. Fece anco un altare, a
quel re, di legno intagliato, dentrovi alcuni profeti; e similmente di terra,
per farla poi di marmo, una battaglia bellissima, rappresentando le guerre
che ebbe quel re con i Mori, che furono da lui vinti; della quale opera non si
vide mai di mano d'Andrea la più fiera, né la più terribile cosa, per le
movenze e varie attitudini de' cavalli, per la strage de' morti e per la
spedita furia de' soldati in menar le mani. Fecevi ancora una figura d'un
San Marco di marmo, che fu cosa rarissima. Attese anco Andrea, mentre
stette con quel re, ad alcune cose stravaganti e difficili d'architettura,
secondo l'uso di quel paese, per compiacere al re, delle quali cose io vidi
già un libro al Monte Sansovino appresso gl'eredi suoi: il quale dicono che è
oggi nelle mani di maestro Girolamo Lombardo, che fu suo discepolo et a
cui rimase a finire, come si dirà, alcune opere cominciate da Andrea. Il
quale, essendo stato nove anni in Portogallo, increscendogli quella servitù
e desiderando di rivedere in Toscana i parenti e gl'amici, deliberò, avendo
messo insieme buona somma di danari, con buona grazia del re,
tornarsene a casa; e così avuta, ma con difficultà, licenza, se ne tornò a
Fiorenza, lasciando chi là desse fine all'opere che rimanevano imperfette.
Arrivato in Fiorenza, cominciò nel MD un San Giovanni di marmo che
battezza Cristo, il quale aveva a essere messo sopra la porta del tempio di
San Giovanni, che è verso la Misericordia; ma non lo finì, perché fu quasi
forzato andare a Genova, dove fece due figure di marmo, un Cristo et una
Nostra Donna, o vero San Giovanni, le quali sono veramente lodatissime. E
quelle di Firenze così imperfette si rimasono, et ancor oggi si ritruovano
nell'Opera di San Giovanni detto. Fu poi condotto a Roma da papa Giulio