Page 730 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI ANDREA DAL MONTE SANSOVINO SCULTORE ET
ARCHITETTO
Ancor che Andrea di Domenico Contucci dal Monte Sansovino fusse nato di
poverissimo padre, lavoratore di terra e levato da guardare gl'armenti, fu
nondimeno di concetti tanto alti, d'ingegno sì raro e d'animo sì pronto
nell'opere e nei ragionamenti delle difficultà dell'architettura e della
prospettiva, che non fu nel suo tempo, né il migliore, né il più sottile e raro
intelletto del suo, né chi rendesse i maggiori dubbii più chiari et aperti di
quello che fece egli. Onde meritò essere tenuto ne' suoi tempi da tutti
gl'intendenti singolarissimo nelle dette professioni. Nacque Andrea,
secondo che si dice, l'anno MCCCCLX, e nella fanciullezza guardando
gl'armenti, sì come anco si dice di Giotto, disegnava tutto giorno nel
sabbione e ritraeva di terra qualcuna delle bestie che guardava. Onde
avvenne che, passando un giorno dove costui si stava guardando le sue
bestiuole, un cittadino fiorentino, il quale dicono essere stato Simone
Vespucci, podestà allora del Monte, che egli vide questo putto starsi tutto
intento a disegnare o formare di terra; per che chiamatolo a sé, poi che
ebbe veduta l'inclinazione del putto et inteso di cui fusse figliuolo, lo chiese
a Domenico Contucci e da lui l'ottenne graziosamente, promettendo di
volerlo far attendere agli studii del disegno, per vedere quanto potesse
quella inclinazione naturale aiutata dal continuo studio. Tornato dunque
Simone a Firenze, lo pose all'arte con Antonio del Pollaiuolo, appresso al
quale imparò tanto Andrea, che in pochi anni divenne bonissimo maestro.
Et in casa del detto Simone al ponte Vecchio si vede ancora un cartone da
lui lavorato in quel tempo, dove Cristo è battuto alla colonna, condotto con
molta diligenza, et oltre ciò due teste di terra cotta mirabili, ritratte da
medaglie antiche: l'una è di Nerone, l'altra di Galba imperatori; le quali
teste servivano per ornamento d'un camino; ma il Galba è oggi in Arezzo
nelle case di Giorgio Vasari. Fece dopo, standosi pure in Firenze, una tavola
di terra cotta, per la chiesa di Santa Agata del Monte Sansovino, con un
San Lorenzo et alcuni altri Santi, e picciole storiette benissimo lavorate. Et
indi a non molto ne fece un'altra simile, dentrovi l'Assunzione di Nostra
Donna, molto bella, Santa Agata, Santa Lucia e San Romualdo, la quale
tavola fu poi invetriata da quegli Della Robbia. Seguitando poi l'arte della
scultura, fece nella sua giovanezza per Simone Pollaiuolo, altrimenti il
Cronaca, due capitelli di pilastri per la sagrestia di Santo Spirito, che
gl'acquistarono grandissima fama e furono cagione che gli fu dato a fare il
ricetto, che è fra la detta sagrestia e la chiesa; e perché il luogo era
stretto, bisognò che Andrea andasse molto ghiribizzando. Vi fece dunque di
macigno un componimento d'ordine corinto, con dodici colonne tonde, cioè