Page 733 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Secondo, e fattogli allogazione di due sepolture di marmo, poste in Santa
Maria del Popolo, cioè una per il cardinale Ascanio Sforza e l'altra per il
cardinale di Ricanati, strettissimo parente del Papa; le quali opere così
perfettamente da Andrea furono finite, che più non si potrebbe desiderare;

perché così sono elleno di nettezza, di bellezza e di grazia ben finite e ben
condotte, che in esse si scorge l'osservanza e le misure dell'arte; vi si vede
anco una Temperanza, che ha in mano un oriuolo da polvere, che è tenuta
cosa divina e nel vero non pare cosa moderna, ma antica e perfettissima.

Et ancora che altre ve ne siano simili a questa, ella nondimeno per
l'attitudine e grazia è molto migliore, senzaché non può esser più vago e
bello un velo, ch'ell'ha intorno, lavorato con tanta leggiadria, che il vederlo
è un miracolo. Fece di marmo in Santo Agostino di Roma, cioè in un

pilastro a mezzo la chiesa, una Santa Anna, che tiene in collo una Nostra
Donna con Cristo, di grandezza poco meno che il vivo; la quale opera si
può fra le moderne tenere per ottima; per che, sì come si vede nella
vecchia una viva allegrezza e proprio naturale e nella Madonna una

bellezza divina, così la figura del fanciullo Cristo è tanto ben fatta, che
niun'altra fu mai condotta simile a quella di perfezzione e di leggiadria.
Onde meritò che per tanti anni si frequentasse d'appicarvi sonetti et altri
varii e dotti componimenti, che i frati di quel luogo ne hanno un libro pieno,

il quale ho veduto io con non piccola maraviglia. E di vero ebbe ragione il
mondo di così fare, perciò che non si può tanto lodare questa opera che
basti.

Cresciuta perciò la fama d'Andrea, Leone Decimo risoluto di far fare a
Santa Maria di Loreto l'ornamento della camera di Nostra Donna di marmi
lavorati, secondo che da Bramante era stato cominciato, ordinò che Andrea

seguitasse quell'opera insino alla fine. L'ornamento di quella camera, che
aveva cominciato Bramante, faceva in su le cantonate quattro risalti
doppii, i quali ornati da pilastri con base e capitelli intagliati posavano
sopra un basamento ricco d'intagli alto due braccia e mezzo; sopra il qual

basamento fra i due pilastri detti aveva fatto una nicchia grande per
mettervi figure a sedere e sopra ciascuna di quelle un'altra nicchia minore,
che giugnendo al collarino di capitegli di que' pilastri, faceva tanta
fregiatura quanto erano alti; e sopra questi veniva poi posato l'architetture,

il fregio e la cornice riccamente intagliata, e, rigirando intorno intorno a
tutt'e quattro le facciate e risaltando sopra le quattro cantonate, fa una nel
mezzo di ciascuna facciata maggiore (perché è quella camera più lunga che
larga) due vani: onde era il medesimo risalto nel mezzo che in sui cantoni

e la nicchia maggiore di sotto e la minore di sopra, venivano a essere
messe in mezzo da uno spazio di cinque braccia da ciascun lato: nel quale
spazio erano due porte, cioè una per lato, per le quali si aveva l'entrata
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