Page 756 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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opera.
Di poi, tornato a Roma e fatta la casa che è dirimpetto a' Farnese et
alcun'altre che sono dentro a quella città, fu da papa Leone X in molte cose
adoperato; il quale Pontefice, volendo finire la fabbrica di San Piero
cominciata da Giulio Secondo col disegno di Bramante, e parendogli che
fusse troppo grande edifizio e da reggersi poco insieme, fece Baldassarre
un nuovo modello magnifico e veramente ingegnoso, e con tanto buon
giudizio, che d'alcune parti di quello si sono poi serviti gl'altri architetti. E di
vero questo artefice fu tanto diligente e di sì raro e bel giudizio che le cose
sue furono sempre in modo ordinate che non ha mai avuto pari nelle cose
d'architettura, per avere egli, oltre l'altre cose, quella professione con bella
e buona maniera di pittura accompagnato. Fece il disegno della sepoltura
di Adriano Sesto e quello che vi è dipinto intorno è di sua mano, e
Michelagnolo, scultore sanese, condusse la detta sepoltura di marmo, con
l'aiuto di esso Baldassarre; e quando si recitò al detto papa Leone la
Calandra, comedia del cardinale di Bibbiena, fece Baldassarre l'apparato e
la prospettiva che non fu manco bella, anzi più assai che quella che aveva
altra volta fatto, come si è detto di sopra; et in queste sì fatte opere meritò
tanto più lode, quanto per un gran pezzo adietro l'uso delle comedie e
conseguentemente delle scene e prospettive era stato dismesso, facendosi
in quella vece feste e rappresentazioni. Et o prima o poi che si recitasse la
detta Calandra, la quale fu delle prime comedie volgari che si vedesse o
recitasse, basta che Baldassarre fece al tempo di Leone X due scene che
furono maravigliose et apersono la via a coloro che ne hanno poi fatto a'
tempi nostri. Né si può immaginare come egli in tanta strettezza di sito
accomodasse tante strade, tanti palazzi e tante bizzarrie di tempii, di
loggie e d'andare di cornici, così ben fatte che parevano non finte, ma
verissime, e la piazza non una cosa dipinta e picciola, ma vera e
grandissima. Ordinò egli similmente le lumiere, i lumi di dentro che
servono alla prospettiva e tutte l'altre cose che facevano di bisogno con
molto giudizio, essendosi, come ho detto, quasi perduto del tutto l'uso
delle comedie, la quale maniera di spettacolo avanza, per mio creder,
quando ha tutte le sue appartenenze, qualunche altro quanto si voglia
magnifico e sontuoso. Nella creazione poi di papa Clemente Settimo l'anno
1524, fece l'apparato della coronazione e finì in San Piero la facciata della
capella maggiore di preperigni, già stata cominciata da Bramante. E nella
capella, dove è la sepoltura di bronzo di papa Sisto, fece di pittura quegli
Apostoli che sono di chiaro scuro nelle nicchie dietro l'altare, et il disegno
del tabernacolo del Sagramento, che è molto grazioso. Venuto poi l'anno
1527, nel crudelissimo sacco di Roma, il povero Baldassarre fu fatto
prigione degli Spagnuoli, e non solamente perdé ogni suo avere, ma fu