Page 751 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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ingegni che si affaticano nell'operare, perché facendo cotali lodi coloro
gonfiare acerbi, non gli lasciano andare più avanti, e coloro tanto lodati,
quando non riescono l'opere di quella bontà che si aspettavano,
accorandosi di quel biasimo, si disperano al tutto di potere mai più bene

operare; laonde coloro che savi sono deono assai più temere le lodi che il
biasimo: perché quelle adulando ingannano, e questo, scoprendo il vero,
insegna. Partendosi addunque Boccaccino di Roma per sentirsi da tutte le
parti trafitto e lacero, se ne tornò a Cremona, e quivi il meglio che seppe, e

poté, continuò d'essercitar la pittura; e dipinse nel Duomo, sopra gl'archi di
mezzo, tutte le storie della Madonna, la quale opera è molto stimata in
quella città; fece anco altre opere e per la città e fuori, delle quali non
accade far menzione. Insegnò costui l'arte a un suo figliuolo, chiamato

Camillo, il quale attendendo con più studio all'arte s'ingegnò di rimediare
dove aveva mancato la vanagloria di Boccaccino. Di mano di questo
Camillo sono alcune opere in San Gismondo lontano da Cremona un miglio,
le quali dai cremonesi sono stimate la miglior pittura che abbiano; fece

ancora in piazza nella facciata d'una casa et in Santa Agata tutti i parimenti
delle volte et alcune tavole e la facciata di Santo Antonio con altre cose,
che lo fecero conoscere per molto pratico. E se la morte non l'avesse anzi
tempo levato del mondo, averebbe fatto onoratissima riuscita, perché

caminava per buona via. Ma quelle opere nondimeno che ci ha lasciate
meritano che di lui si faccia memoria.

Ma tornando a Boccaccino, senza aver mai fatto alcun miglioramento
nell'arte, passò di questa vita d'anni 58.

Ne' tempi di costui fu in Milano un miniatore assai valente chiamato
Girolamo, di mano del quale si veggiono assai opere e quivi et in tutta
Lombardia. Fu similmente milanese, e quasi ne' medesimi tempi,
Bernardino del Lupino, pittore dilicatissimo e molto vago, come si può

vedere in molte opere che sono di sua mano in quella città et a Sarone,
luogo lontano da quella 12 miglia, in uno sposalizio di Nostra Donna et in
altre storie che sono nella chiesa di Santa Maria, fatte in fresco

perfettissimamente. Lavorò anco a olio molto pulitamente e fu persona
cortese et amorevole molto delle cose sue: onde se gli convengono
meritamente tutte quelle lodi che si deono a qualunche artefice che con
l'ornamento della cortesia fa non meno risplendere l'opere et i costumi
della vita, che con l'essere eccellente quelle dell'arte.


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