Page 747 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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Sogliani e Tommaso di Stefano. Ma perché del Sogliano si parlerà in altro
luogo, dirò quanto a Tommaso ch'egli imitò molto nella pulitezza il suo
maestro e fece in Fiorenza e fuori molte opere; nella villa d'Arcetri a Marco
del Nero una tavola d'una Natività di Cristo condotta molto pulitamente.
Ma la principal professione di Tommaso fu col tempo di dipignere
drapperie, onde lavorò i drappelloni meglio che alcun'altro. E perché
Stefano, padre di Tommaso, era stato miniatore et anco aveva fatto
qualche cosa d'architettura, Tommaso per imitarlo condusse dopo la morte
di esso suo padre il ponte a Sieve, lontano a Fiorenza X miglia, che allora
era per una piena rovinato; e similmente quello di S. Piero a ponte in sul
fiume di Bisenzio, che è una bell'opera. E dopo molte fabriche fatte per
monasterii et altri luoghi, ultimamente, essendo architettore dell'Arte della
Lana, fece il modello delle case nuove che fece fare quell'Arte dietro alla
Nunziata; e finalmente si morì essendo già vecchio di 70 anni o più, l'anno
1564, e fu sepolto in S. Marco, dove fu onorevolmente accompagnato
dall'Accademia del Disegno.
Ma tornando a Lorenzo, ei lasciò molte opere imperfette alla sua morte, e
particolarmente un quadro d'una Passione di Cristo, molto bello, che venne
nelle mani d'Antonio da Ricasoli et una tavola di Messer Francesco da
Castiglioni canonico di Santa Maria del Fiore, che la mandò a Castiglioni,
molto bella. Non si curò Lorenzo di fare molte opere grandi, perché penava
assai a condurle e vi durava fatica incredibile e massimamente perché i
colori ch'egli adoperava erano troppo sottilmente macinati; oltre che,
purgava gl'olii di noce e stillavagli e faceva in sulle tavolelle le mestiche de'
colori in gran numero, tanto che dalla prima tinta chiara all'ultima oscura si
conduceva a poco a poco con troppo e veramente soverchio ordine, onde
n'aveva alcuna volta in sulla tavolella 25 e trenta e per ciascuna teneva il
suo pennello appartato, e dove egli lavorava non voleva che si facesse
alcun movimento che potesse far polvere, la quale troppo estrema
diligenza non è forse più lodevole punto che si sia una strema negligenza:
perché in tutte le cose si vuole avere un certo mezzo e star lontano
dagl'estremi che sono comunemente viziosi.