Page 745 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 745







VITA DI LORENZO DI CREDI PITTORE FIORENTINO



Mentre che maestro Credi, orefice ne' suoi tempi eccellente, lavorava in
Fiorenza con molto buon credito e nome, Andrea Sciarpelloni acconciò con
esso lui, acciò imparasse quel mestiero, Lorenzo suo figliuolo, giovanetto di

bellissimo ingegno e d'ottimi costumi. E perché quanto il maestro era
valente et insegnava volentieri, tanto il discepolo apprendeva con studio e
prestezza qualunche cosa se gli mostrava, non passò molto tempo che

Lorenzo divenne non solamente diligente e buon disegnatore, ma orefice
tanto pulito e valente, che niuno giovane gli fu pari in quel tempo, e ciò
con tanta lode di Credi che Lorenzo da indi in poi fu sempre chiamato, non
Lorenzo Sciarpelloni, ma di Credi da ognuno. Cresciuto dunque l'animo a
Lorenzo, si pose con Andrea del Verrocchio, che allora per un suo così fatto

umore si era dato al dipignere; e, sotto lui, avendo per compagni e per
amici, se bene erano concorrenti, Pietro Perugino e Lionardo da Vinci,
attese con ogni diligenza alla pittura. E perché a Lorenzo piaceva fuor di

modo la maniera di Lionardo, la seppe così bene imitare che niuno fu che
nella pulitezza e nel finir l'opere con diligenza l'imitasse più di lui, come si
può vedere in molti disegni fatti e di stile e di penna o d'acquerello, che
sono nel nostro libro; fra i quali sono alcuni ritratti da medaglie di terra,
acconci sopra con pannolino incerato e con terra liquida; con tanta

diligenza imitati e con tanta pacienza finiti, che non si può a pena credere
non che fare. Per queste cagioni adunque fu tanto Lorenzo dal suo maestro
amato, che quando Andrea andò a Vinezia a gettare di bronzo il cavallo e

la statua di Bartolomeo da Bergamo, egli lasciò a Lorenzo tutto il
maneggio et amministrazione delle sue entrate e de' negozii e parimente
tutti i disegni, rilievi, statue e masserizie dell'arte. Et all'incontro amò tanto
Lorenzo esso Andrea suo maestro, che oltre all'adoperarsi in Firenze con
incredibile amore in tutte le cose di lui, andò anco più d'una volta a Vinezia

a vederlo e rendergli conto della sua buona amministrazione; e ciò con
tanta sodisfazione d'Andrea, che se Lorenzo l'avesse acconsentito egli se
l'arebbe instituito erede; né di questo buono animo fu punto ingrato

Lorenzo, poi che egli, morto Andrea, andò a Vinezia e condusse il corpo di
lui a Firenze; et agl'eredi poi consegnò ciò che si trovava in mano d'Andrea,
eccetto i disegni, pitture, sculture et altre cose dell'arte.

Le prime pitture di Lorenzo furono un tondo d'una Nostra Donna, che fu
mandato al re di Spagna, il disegno della qual pittura ritrasse da una
d'Andrea suo maestro; et un quadro, molto meglio che l'altro, che fu

similmente da Lorenzo ritratto da uno di Lionardo da Vinci e mandato
   740   741   742   743   744   745   746   747   748   749   750