Page 746 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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anch'esso in Ispagna, ma tanto simile a quello di Lionardo, che non si
conosceva l'uno dall'altro. È di mano di Lorenzo una Nostra Donna in una
tavola molto ben condotta, la quale è a canto alla chiesa grande di San
Iacopo di Pistoia. E parimente una che n'è nello spedale del Ceppo, che è
delle migliori pitture che siano in quella città. Fece Lorenzo molti ritratti e
quando era giovane fece quello di se stesso, che è oggi appresso
Gianiacopo suo discepolo, pittore in Fiorenza, con molte altre cose
lasciategli da Lorenzo, fra le quali sono il ritratto di Pietro Perugino e quello
d'Andrea del Verrocchio suo maestro. Ritrasse anco Girolamo Benivieni,
uomo dottissimo e suo molto amico. Lavorò nella Compagnia di S. Bastiano
dietro la chiesa de' Servi in Fiorenza in una tavola la Nostra Donna, S.
Bastiano et altri Santi, e fece all'altare di S. Giuseppo in Santa Maria del
Fiore esso Santo. Mandò a Monte Pulciano una tavola, che è nella chiesa di
Santo Agostino, dentrovi un Crucifisso, la Nostra Donna e S. Giovanni, fatti
con molta diligenza. Ma la migliore opera che Lorenzo facesse mai, e
quella in cui pose maggiore studio e diligenza per vincere se stesso, fu
quella che è in Cestello a una capella dove in una tavola è la Nostra
Donna, S. Giuliano e S. Niccolò; e chi vuol conoscere che il lavorare pulito a
olio è necessario a volere che l'opere si conservino, veggia questa tavola
lavorata con tanta pulitezza che non si può più. Dipinse Lorenzo essendo
ancor giovane, in un pilastro d'Or S. Michele, un San Bartolomeo, et alle
monache di Santa Chiara in Fiorenza una tavola della Natività di Cristo, con
alcuni pastori et Angeli; et in questa, oltre l'altre cose, mise gran diligenza
in contrafare alcune erbe tanto bene, che paiono naturali; nel medesimo
luogo fece in un quadro una S. Madalena in penitenza, et in un altro
appresso la casa di Messer Ottaviano de' Medici fece un tondo d'una Nostra
Donna. In S. Friano fece una tavola, et in San Matteo dello spedale di
Lelmo lavorò alcune figure; in Santa Reparata dipinse l'angelo Michele in
un quadro, e nella Compagnia dello Scalzo una tavola fatta con molta
diligenza; et oltre a queste opere, fece molti quadri di Madonne e d'altre
pitture, che sono per Fiorenza nelle case de' cittadini.
Avendo dunque Lorenzo, mediante queste fatiche, messo insieme alcune
somme di danari, come quello che più tosto che arrichire disiderava quiete,
si commise in S. Maria Nuova di Fiorenza, là dove visse et ebbe commoda
abitazione insino alla morte. Fu Lorenzo molto parziale della setta di fra'
Girolamo da Ferrara e visse sempre come uomo onesto e di buona vita,
usando amorevolmente cortesia dovunque se gliene porgeva occasione.
Finalmente pervenuto al 78 anno della sua vita, si morì di vecchiezza e fu
sepellito in S. Piero Maggiore l'anno 1530. Fu costui tanto finito e pulito ne'
suoi lavori, che ogni altra pittura a comparazione delle sue parrà sempre
abbozzata e mal netta. Lasciò molti discepoli e fra gl'altri Giovanni Antonio