Page 775 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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che esprima con la bocca una certa caldezza di fervore che lo faccia quasi
struggere in quel ragionamento. Èvvi anco un S. Lorenzo, che ascolta come
giovane e pare che ceda all'autorità di coloro. Abbasso sono ginocchioni
due figure, una Maddalena con bellissimi panni, il volto della quale è

ritratto della moglie, perciò che non faceva aria di femine in nessun luogo
che da lei non la ritraesse; se pur aveniva che da altre tallora la togliesse,
per l'uso del continuo vederla e per tanto averla disegnata e, che è più,
averla nell'animo impressa, veniva che quasi tutte le teste che faceva di

femmine, la somigliavano. L'altra delle quattro figure fu un San Bastiano, il
quale, essendo ignudo, mostra le schiene che non dipinte, ma paiono a
chiunche le mira vivissime. E certamente questa fra tante opere a olio fu
dagl'artefici tenuta la migliore, conciò sia che in essa si vede molta

osservanza nella misura delle figure et un modo molto ordinato e la
proprietà dell'aria ne' volti, perché hanno le teste de' giovani dolcezza,
crudezza quelle de' vecchi, et un certo mescolato che tiene dell'une e
dell'altre quelle di mezza età. Insomma questa tavola è in tutte le parti

bellissima e si truova oggi in San Iacopo tra' Fossi al canto agl'Alberti
insieme con l'altre di mano del medesimo.

Mentre che Andrea si andava trattenendo in Fiorenza dietro a queste
opere, assai poveramente, senza punto sollevarsi, erano stati considerati in
Francia i due quadri che vi aveva mandati dal re Francesco Primo; e fra
molti altri stati mandati di Roma, di Vinezia e di Lombardia erano stati di

gran lunga giudicati i migliori; lodandogli dunque straordinariamente quel
re, gli fu detto che essere potrebbe agevolmente che Andrea si conducesse
in Francia al servigio di Sua Maestà. La qual cosa fu carissima al re, onde
data commessione di quanto si avea da fare e che in Fiorenza gli fussero

pagati danari per il viaggio, Andrea si mise allegramente in camino per
Francia conducendo seco Andrea Sguazzella suo creato. Arrivati poi
finalmente alla corte, furono da quel re con molta amorevolezza et
allegramente ricevuti, et Andrea, prima che passasse il primo giorno del

suo arrivo, provò quanta fosse la liberalità e cortesia di quel magnanimo
re, ricevendo in dono danari e vestimenti ricchi et onorati. Cominciando
poco appresso a lavorare, si fece al re et a tutta la corte grato di maniera,
che essendo da tutti carezzato, gli pareva che la sua partita l'avesse

condotto da una estrema infelicità a una felicità grandissima. Ritrasse fra le
prime cose, di naturale il Dalfino figliuolo del re, nato di pochi mesi, e così
in fascie; e portatolo al re n'ebbe in dono trecento scudi d'oro. Dopo,
seguitando di lavorare, fece al re una Carità che fu tenuta cosa rarissima e

dal re tenuta in pregio, come cosa che lo meritava; ordinatogli appresso
grossa provisione, faceva ogni opera perché volentieri stesse seco,
promettendo che niuna cosa gli mancherebbe. E questo perché gli piaceva
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