Page 773 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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o per la difficultà o per non se ne curare, non seguitò di colorire,
tornandogli più a proposito la scultura. Fece Andrea un quadro ad
Alessandro Corsini pieno di putti intorno et una Nostra Donna che siede in
terra con un putto in collo; il quale quadro fu condotto con bell'arte e con

un colorito molto piacevole. Et a un merciaio, che faceva bottega in Roma
et era suo molto amico, fece una testa bellissima. Similmente
Giovanbatista Puccini fiorentino, piacendogli straordinariamente il modo di
fare d'Andrea, gli fece fare un quadro di Nostra Donna per mandare in

Francia, ma riuscitogli bellissimo se lo tenne per sé e non lo mandò
altrimenti. Ma nondimeno, facendo egli in Francia suoi traffichi e negozii e
perciò essendogli commesso che facesse opera di mandar la pittura
eccellente, diede a fare ad Andrea un quadro d'un Cristo morto e certi

Angeli attorno che lo sostenevano e con atti mesti e pietosi contemplavano
il loro Fattore in tanta miseria per i peccati degli uomini. Questa opera
finita che fu, piacque di maniera universalmente, che Andrea, pregato da
molti, la fece intagliare in Roma da Agostino Viniziano; ma non gli essendo

riuscita molto bene, non volle mai più dare alcuna cosa alla stampa. Ma
tornando al quadro, egli non piacque meno in Francia, dove fu mandato,
che s'avesse fatto in Fiorenza, in tanto che il re, acceso di maggior disiderio
d'avere dell'opere d'Andrea, diede ordine che ne facesse alcun'altre, la

quale cosa fu cagione che Andrea, persuaso dagl'amici, si risolvé d'andare
poco dopo in Francia. Ma intanto, intendendo i Fiorentini, il che fu l'anno
1515, che papa Leone Decimo voleva fare grazie alla patria di farsi in
quella vedere, ordinarono per riceverlo feste grandissime et un magnifico e

sontuoso apparato con tanti archi, facciate, tempii, colossi et altre statue
et ornamenti, che infino allora non era mai stato fatto né il più sontuoso,
né il più ricco e bello; perché allora fioriva in quella città maggior copia di
begli et elevati ingegni, che in altri tempi fusse avvenuto già mai.

All'entrata della porta di San Pier Gattolini, fece Iacopo di Sandro un arco
tutto istoriato et insieme con esso lui Baccio da Monte Lupo; a San Felice in
Piazza ne fece un altro Giuliano del Tasso, et a Santa Trinita alcune statue
e la meta di Romolo; et in Mercato Nuovo la Colonna Traiana. In piazza de'

Signori fece un tempio a otto faccie Antonio, fratello di Giuliano da San
Gallo; e Baccio Bandinelli fece un gigante in sulla loggia. Fra la Badia et il
palazzo del podestà fecero un arco il Granaccio et Aristotile da San Gallo,
et al canto de' Bischeri ne fece un altro il Rosso, con molto bello ordine e

varietà di figure. Ma quello che fu più di tutto stimato fu la facciata di
Santa Maria del Fiore, fatta di legname e lavorata in diverse storie di chiaro
scuro dal nostro Andrea, tanto bene che più non si sarebbe potuto
disiderare; e perché l'architettura di questa opera fu di Jacopo Sansovino e

similmente alcune storie di basso rilievo e di scultura molte figure tonde, fu
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