Page 770 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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altre manco manco nobili, standosi intorno al fuoco, lavano la puttina pur
allor nata, mentre alcune altre fanno le fascie et altri così fatti servigi; e fra
gl'altri vi è un fanciullo che si scalda a quel fuoco, molto vivace, et un
vecchio che si riposa sopra un lettuccio, molto naturale; et alcune donne
similmente che portano da mangiare alla donna che è nel letto, con modi
veramente proprii e naturalissimi. E tutte queste figure insieme con alcuni
putti, che stando in aria gettano fiori, sono per l'aria, per i panni e per
ogn'altra cosa consideratissimi e coloriti tanto morbidamente, che paiono
di carne le figure e l'altre cose più tosto naturali che dipinte. Nell'altra
Andrea fece i tre Magi d'Oriente, i quali guidati dalla stella andarono ad
adorare il fanciullino Gesù Cristo; e gli finse scavalcati, quasi che fussero
vicini al destinato luogo, e ciò per esser solo lo spazio delle due porte per
vano fra loro e la Natività di Cristo, che di mano di Alesso Baldovinetti si
vede; nella quale storia Andrea fece la corte di que' tre Re venire lor dietro
con i cariaggi e molti arnesi e genti che gl'accompagnano, fra i quali sono
in un cantone ritratti di naturale tre persone vestite d'abito fiorentino, l'uno
è Iacopo Sansovino, che guarda in verso chi vede la storia tutto intero,
l'altro appoggiato a esso, che ha un braccio in iscorto et accenna è Andrea,
maestro dell'opera, et un'altra testa in mezzo occhio dietro a Iacopo è
l'Aiolle musico. Vi sono, oltre ciò, alcuni putti che salgono su per le mura,
per stare a vedere passare le magnificenze e le stravaganti bestie, che
menano con esso loro que' tre Re. La quale istoria è tutta simile all'altra
già detta di bontà, anzi nell'una e nell'altra superò se stesso, non che il
Francia, che anch'egli la sua vi finì.
In questo medesimo tempo fece una tavola, per la Badia di San Godenzo,
benefizio dei medesimi frati, che fu tenuta molto ben fatta; e per i frati di
San Gallo fece in una tavola la Nostra Donna annunziata dall'Angelo, nella
quale si vede un'unione di colorito molto piacevole et alcune teste d'Angeli
che accompagnano Gabbriello, con dolcezza sfumate e di bellezza d'arie di
teste condotte perfettamente, e sotto questa fece una predella Iacopo da
Puntormo, allora discepolo d'Andrea, il quale diede saggio in quell'età
giovenile d'avere a far poi le bell'opere che fece in Fiorenza di sua mano;
prima che egli diventasse si può dire un altro, come si dirà nella sua vita.
Dopo fece Andrea un quadro di figure non molto grandi a Zanobi Girolami,
nel quale era dentro una storia di Giuseppo, figliuolo di Iacob, che fu da lui
finita con una diligenza molto continuata e perciò tenuta una bellissima
pittura. Prese, non molto dopo, a fare agl'uomini della Compagnia di Santa
Maria della Neve, dietro alle monache di Santo Ambrogio, in una tavolina
tre figure: la Nostra Donna, San Giovambatista e Santo Ambruogio, la
quale opera finita fu col tempo posta in sull'altare di detta Compagnia.
Aveva in questo mentre preso dimestichezza Andrea, mediante la sua virtù,