Page 778 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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posate sopra uno scoglio, che pare si beatifichi l'anima nel vedere la
generazione umana essere diventata, per quella nascita, divina. Dovendo
Giulio cardinale de' Medici per commessione di papa Leone far lavorare di
stucco e di pittura la volta della sala grande del Poggio a Caiano, palazzo e

villa della casa de' Medici, posta fra Pistoia e Fiorenza, fu data la cura di
quest'opera e di pagar i danari al Magnifico Ottaviano de' Medici, come a
persona che non tralignando dai suoi maggiori s'intendeva di quel mestiere
et era amico et amorevole a tutti gl'artefici delle nostre arti, dilettandosi

più che altri d'avere adorne le sue case dell'opere dei più eccellenti; ordinò
dunque, essendosi dato carico di tutta l'opera al Francia Bigio, ch'egli
n'avesse un terzo solo, un terzo Andrea e l'altro Iacopo da Pontormo, Né fu
possibile per molto che il Magnifico Ottaviano sollecitasse costoro, né per

danari che offerisse e pagasse loro, far sì che quell'opera si conducesse a
fine; per che Andrea solamente finì con molta diligenza in una facciata una
storia, dentrovi quando a Cesare sono presentati i tributi di tutti gl'animali:
il disegno della quale opera è nel nostro libro insieme con molti altri di sua

mano; et è il più finito, essendo di chiaro scuro, che Andrea facesse mai. In
questa opera Andrea, per superare il Francia e Iacopo, si mise a fatiche
non più usate, tirando in quella una magnifica prospettiva et un ordine di
scale molto difficile, per le quali salendo si perviene alla sedia di Cesare; e

queste adornò di statue molto ben considerate. Non gli bastando aver
mostro il bell'ingegno suo nella varietà di quelle figure che portano
addosso que' tanti diversi animali, come sono una figura indiana che ha
una casacca gialla indosso e sopra le spalle una gabbia, tirata in

prospettiva, con alcuni papagalli dentro e fuori, che sono cosa rarissima; e
come sono ancora alcuni che guidano capre indiane, leoni, giraffi, leonze,
lupi cervieri, scimie e mori et altre belle fantasie accommodate con bella
maniera e lavorate in fresco divinissimamente, fece anco in su quelle

scalee a sedere un nano che tiene in una scatola il camaleonte, tanto ben
fatto, che non si può immaginare nella disformità della stranissima forma
sua la più bella proporzione di quella che gli diede. Ma questa opera
rimase, come s'è detto, imperfetta per la morte di papa Leone. E se bene il

duca Alessandro de' Medici ebbe disiderio che Iacopo da Pontormo la
finisse, non ebbe forza di far sì che vi mettessi mano. E nel vero ricevé
torto grandissimo a restare imperfetta, essendo per cosa di villa la più
bella sala del mondo. Ritornato in Fiorenza, Andrea fece in un quadro una

mezza figura ignuda d'un S. Giovan Battista, che è molto bella, la quale gli
fu fatta fare da Giovan Maria Benintendi, che poi la donò al signor duca
Cosimo. Mentre le cose succedevano in questa maniera, ricordandosi
alcuna volta Andrea delle cose di Francia, sospirava di cuore; e se avesse

pensato trovar perdono del fallo commesso, non ha dubbio che egli vi
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