Page 783 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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gl'occhi fissi a un libro aperto. E fu si fatta quest'opera, che per disegno,
grazia e bontà di colorito e per vivezza e rilievo, mostrò egli avere di gran
lunga superati et avanzati tutti i pittori che avevano insino a quel tempo
lavorato. Et invero è questa pittura così fatta che apertamente da se
stessa, senza che altri la lodi, si fa conoscere per stupenda e rarissima.
Mancava al cortile dello Scalzo solamente una storia a restare finito del
tutto; per il che Andrea, che aveva ringrandito la maniera per aver visto le
figure che Michelagnolo aveva cominciate e parte finite per la sagrestia di
San Lorenzo, mise mano a fare quest'ultima storia; et in essa, dando
l'ultimo saggio del suo miglioramento, fece il nascer di San Giovanni
Battista in figure bellissime e molto migliori e di maggior rilievo che l'altre
da lui state fatte per l'adietro nel medesimo luogo. Sono bellissime in
questa opera fra l'altre, una femmina che porta il putto nato al letto, dove
è S. Lisabetta, che anch'ella è bellissima figura; e Zacheria che scrive sopra
una carta, la quale ha posata sopra un ginocchio, tenendola con una mano
e con l'altra scrivendo il nome del figliuolo, tanto vivamente che non gli
manca altro che il fiato stesso. È bellissima similmente una vecchia che
siede in su una predella, ridendosi del parto di quell'altra vecchia e mostra
nell'attitudine e nell'affetto quel tanto che in simile cosa farebbe la natura.
Finita quell'opera, che certamente è dignissima di ogni lode, fece per il
generale di Vallombrosa in una tavola quattro bellissime figure, San
Giovanni Battista, S. Giovangualberto, institutor di quell'Ordine, S.
Michelagnolo e S. Bernardo, cardinale e loro monaco; e nel mezzo alcuni
putti che non possono esser né più vivaci, né più belli. Questa tavola è a
Vallombrosa sopra l'altezza d'un sasso, dove stanno certi monaci separati
dagl'altri, in alcune stanze, dette le celle, quasi menando vita da romiti.
Dopo questa, gli fece fare Giuliano Scala, per mandare a Serrezzana, in
una tavola una Nostra Donna a sedere col Figlio in collo e due mezze figure
dalle ginocchia in su, San Celso e S. Iulia, S. Onofrio, S. Caterina, San
Benedetto, S. Antonio da Padoa, San Piero e San Marco. La quale tavola fu
tenuta simile all'altre cose d'Andrea et al detto Giuliano Scala rimase per
un resto, che coloro gli dovevano di danari pagati per loro, un mezzo
tondo, dentro al quale è una Nunziata, che andava sopra per finimento
della tavola; il quale è nella chiesa de' Servi a una sua capella intorno al
coro nella tribuna maggiore. Erano stati i monaci di San Salvi molti anni
senza pensare che si mettesse mano al loro Cenacolo, che avevano dato a
fare ad Andrea, allora che fece l'arco con le quattro figure; quando un
abbate galantuomo e di giudizio, deliberò che egli finisse quell'opera; onde
Andrea, che già si era a ciò altra volta obligato, non fece alcuna resistenza,
anzi messovi mano in non molti mesi, lavorandone a suo piacere un pezzo
per volta, lo finì e di maniera che quest'opera fu tenuta, ed è certamente,