Page 785 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
P. 785





monaco, come s'è detto, S. Caterina e San Fedele. La quale tavola così
imperfetta è oggi in detta Badia di Poppi. Il simile avvenne d'una tavola
non molto grande, che finita doveva andar a Pisa. Lasciò bene finito del
tutto un molto bel quadro, che oggi è in casa di Filippo Salviati, et alcuni

altri. Quasi ne' medesimi tempi Giovanbattista della Palla, avendo compere
quante sculture e pitture notabili aveva potuto, facendo ritrarre quelle che
non poteva avere, aveva spogliato Fiorenza d'una infinità di cose elette,
senza alcun rispetto, per ordinare al re di Francia un appartamento di

stanze, che fusse il più ricco di così fatti ornamenti che ritrovare si potesse.
Costui dunque, desiderando che Andrea tornasse in grazia et al servigio del
re, gli fece fare due quadri: in uno dipinse Andrea Abramo in atto di volere
sacrificare il figliuolo; e ciò con tanta diligenza, che fu giudicato che insino

allora non avesse mai fatto meglio. Si vedeva nella figura del vecchio
espressa divinamente quella viva fede e constanza che senza punto
spaventarlo, lo faceva di buonissima voglia pronto a uccidere il proprio
figliuolo. Si vedeva anco il medesimo volgere la testa verso un bellissimo

putto, il quale parea gli dicesse che fermasse il colpo. Non dirò quali
fussero l'attitudini, l'abito, i calzari et altre cose di quel vecchio, perché non
è possibile dirne a bastanza. Dirò bene che si vedeva il bellissimo e tenero
putto Isaac tutto nudo tremare per timore della morte e quasi morto senza

esser ferito. Il medesimo aveva, non che altro, il collo tinto dal calor del
sole e candidissime quelle parti che nel viaggio di tre giorni avevano
ricoperto i panni. Similmente il montone fra le spine pareva vivo et i panni
di Isaac in terra più tosto veri e naturali che dipinti. Vi erano, oltre ciò, certi

servi ignudi che guardavano un asino che pasceva et un paese tanto ben
fatto che quel proprio dove fu il fatto non poteva esser più bello né
altrimenti. La qual pittura, avendo dopo la morte d'Andrea e la cattura di
Battista compera Filippo Strozzi, ne fece dono al signor Alfonso Davalos

marchese del Vasto, il quale la fece portar nell'isola d'Ischia, vicina a
Napoli, e porre in alcune stanze in compagnia d'altre dignissime pitture.
Nell'altro quadro fece una Carità bellissima con tre putti, e questo comperò
poi dalla donna d'Andrea, essendo egli morto, Domenico Conti pittore, che

poi lo vendé a Niccolò Antinori, che lo tiene come cosa rara, che ell'è
veramente. Venne in questo mentre desiderio al Magnifico Ottaviano de'
Medici, vedendo quanto Andrea aveva in quest'ultimo migliorata la
maniera, d'avere un quadro di sua mano; onde Andrea, che desiderava

servirlo, per esser molto obligato a quel signore, che sempre aveva favorito
i begli ingegni e particolarmente i pittori, gli fece in un quadro una Nostra
Donna, che siede in terra con un putto in su le gambe a cavalcione, che
volge la testa a un San Giovannino, sostenuto da una S. Elisabetta vecchia,

tanto ben fatta e naturale, che par viva, sì come anco ogni altra cosa è
   780   781   782   783   784   785   786   787   788   789   790