Page 812 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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tavola, che vi andava nel mezzo, per essere Giovanni Antonio di natura
lunghetto et agiato nel lavorare, penò tanto, che chi la faceva fare si morì.
Onde essa tavola, nella quale andava un Cristo in grembo alla madre, si
rimase imperfetta. Dopo queste cose, quando Perino del Vaga, partito da

Genoa, per aver avuto sdegno col prencipe Doria, lavorava in Pisa, avendo
Stagio scultore da Pietrasanta cominciato l'ordine delle nuove cappelle di
marmo nell'ultima navata del Duomo, e quella apparato che è dietro
l'altare maggiore, il quale serve per sagrestia, fu ordinato che il detto

Perino, come si dirà nella sua vita, et altri maestri cominciassero a empier
quegli ornamenti di marmo di pitture. Ma essendo richiamato Perino a
Genoa, fu ordinato a Giovanni Antonio che mettesse mano ai quadri che
andavano in detta nicchia dietro l'altar maggiore e che nell'opere trattasse

de' sacrifizii del Testamento Vecchio, per figurare il sacrifizio del Santissimo
Sagramento, quivi posto in mezzo, sopra l'altar maggiore. Il Sogliano
adunque nel primo quadro dipinse il sacrifizio che fece Noè et i figliuoli,
uscito che fu dell'Arca, et appresso quel di Caino e quello d'Abel, che furono

molto lodati, e massimamente quello di Noè, per esservi teste e pezzi di
figure bellissime. Il qual quadro d'Abel è vago per i paesi, che sono molto
ben fatti, e per la testa di lui che pare la stessa bontà; sì come è tutta il
contrario quella di Caino, che ha cera di tristo da dovero. E se il Sogliano

avesse così seguitato il lavorar gagliardo come se la tranquillò, arebbe per
l'Operaio, che lo faceva lavorare, al quale piaceva molto la sua maniera e
bontà, finite tutte l'opere di quel Duomo; là dove, oltre ai detti quadri, per
allora non fece se non una tavola che andava alla cappella, dove aveva

cominciato a lavorare Perino e quella finì in Firenze: ma di sorte che ella
piacque assai ai Pisani e fu tenuta molto bella. Dentro vi è la Nostra
Donna, S. Giovanni Battista, S. Giorgio, S. Maria Madalena, S. Margherita et
altri Santi. Per essere dunque piacciuta gli furono allogate dall'Operaio

altre tre tavole, alle quali mise mano, ma non le finì, vivente quell'Operaio:
in luogo del quale essendo stato eletto Bastiano della Seta, vedendo le
cose andar a lungo, fece allogazione di quattro quadri, per la detta
sagrestia, dietro l'altar maggiore, a Domenico Beccafumi sanese, pittor

eccellente, il quale se ne spedì in un tratto, come si dirà a suo luogo, e vi
fece una tavola, et il rimanente fecero altri pittori. Giovan Antonio dunque
finì, avendo agio, l'altre due tavole con molta diligenza, et in ciascuna fece
una Nostra Donna con molti Santi attorno. Et ultimamente, condottosi in

Pisa, vi fece la quarta et ultima, nella quale si portò peggio che in
alcun'altra, o fusse la vecchiezza o la concorrenza del Beccafumi o l'altra
cagione. Ma perché Bastiano Operaio vedeva la lunghezza di quell'uomo,
per venirne a fine allogò l'altre tre tavole a Giorgio Vasari aretino, il quale

ne finì due che sono a lato alla porta della facciata dinanzi. In quella che è
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