Page 815 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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VITA DI GIROLAMO DA TREVIGI PITTORE



Rare volte avviene che coloro che nascono in una patria, et in quella
lavorando perseverano, dalla fortuna siano esaltati a quelle felicità che
meritano le virtù loro; dove, cercandone molte, finalmente in una si viene

riconosciuto, o tardi o per tempo. E molte volte nasce che chi tardi
perviene a' ristori delle fatiche, per il tossico della morte poco tempo quelli
si gode; nel medesimo modo che vedremo nella vita di Girolamo da Trevigi
pittore, il quale fu tenuto bonissimo maestro. E quantunque egli non
avesse un grandissimo disegno, fu coloritor vago nell'olio e nel fresco, et

imitava grandemente gli andari di Raffaello da Urbino. Lavorò in Trevigi
sua patria assai, et in Vinegia ancora fece molte opere, e particolarmente
la facciata della casa d'Andrea Udone in fresco, e dentro nel cortile alcuni

fregi di fanciulli et una stanza di sopra. Le quali cose fece di colorito, e non
di chiaro scuro, perché a Vinezia piace più il colorito che altro. Nel mezzo di
questa facciata è in una storia grande Giunone che vola con la luna in testa
sopra certe nuvole, dalle cosce in su e con le braccia alte sopra la testa,
una delle quali tiene un vaso e l'altra una tazza. Vi fece similmente un

Bacco grasso e rosso, e con un vaso, il quale rovescia, tenendo in braccio
una Cerere, che ha in mano molte spighe. Vi sono le Grazie e cinque putti,
che volando abbasso le ricevono per farne, come accennano,

abondantissima quella casa degl'Udoni. La quale per mostrare il Trevisi che
fusse amica et un albergo di virtuosi, vi fece da un lato Apollo e dall'altro
Pallade. E questo lavoro fu condotto molto frescamente, onde ne riportò
Girolamo onore et utile. Fece il medesimo un quadro alla cappella della
Madonna di S. Petronio a concorrenza d'alcuni pittori bolognesi, come si

dirà al suo luogo. E così dimorando poi in Bologna, vi lavorò molte pitture;
et in S. Petronio nella cappella di S. Antonio da Padoa di marmo, a olio,
contrafece tutte le storie della vita sua, nelle quali certamente si conosce

gudizio, bontà, grazia et una grandissima pulitezza. Fece una tavola a San
Salvatore di una Nostra Donna che saglie i gradi con alcuni Santi, et
un'altra con la Nostra Donna in aria con alcuni fanciulli, et a' piè S.
Ieronimo e S. Caterina, che fu veramente la più debole che di suo si vegga
in Bologna. Fece ancora, sopra un portone in Bologna, un Crucifisso, la

Nostra Donna e San Giovanni in fresco, che sono lodatissimi. Fece in San
Domenico di Bologna una tavola a olio di una Madonna et alcuni Santi, la
quale è la migliore delle cose sue, vicino al coro nel salire all'arca di San

Domenico, dentrovi ritratto il padrone che la fece fare. Similmente colorì un
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