Page 818 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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cosa operato meglio. Laonde, inanimiti di ciò, cominciarono sì a studiare le
cose dell'antichità di Roma, ch'eglino contraffacendo le cose di marmo
antiche ne' chiari e scuri loro, non restò vaso, statue, pili, storie né cosa
intera o rotta, ch'eglino non disegnassero e di quella non si servissero. E

tanto con frequentazione e voglia, a tal cosa posero il pensiero, che
unitamente presero la maniera antica e tanto l'una simile all'altra, che sì
come gl'animi loro erano d'uno istesso volere, così le mani ancora
esprimevano il medesimo sapere. E benché Maturino non fosse quanto

Polidoro aiutato dalla natura, poté tanto l'osservanza dello stile nella
compagnia, che l'uno e l'altro pareva il medesimo, dove poneva ciascuno la
mano, di componimenti, d'aria e di maniera. Fecero su la piazza di
Capranica per andar in Colonna, una facciata con le virtù teologiche et un

fregio sotto le finestre, con bellissima invenzione, una Roma vestita, e per
la fede figurata col calice e con l'ostia in mano aver prigione tutte le
nazioni del mondo, e concorrere tutti i popoli a portarle i tributi, et i Turchi
all'ultima fine distrutti, saetare l'arca di Macometto, conchiudendo

finalmente col detto della scrittura, che sarà un ovile et un pastore. E nel
vero eglino d'invenzione non ebbero pari; di che ne fanno fede tutte le cose
loro, cariche di abbigliamenti, vesti, calzari, strane bizzarrie, e con infinita
maraviglia condotte. Et ancora ne rendono testimonio le cose loro, da tutti

i forestieri pittori disegnate sì di continuo, che per utilità hanno essi fatto
all'arte della pittura, per la bella maniera che avevano e per la bella
facilità, che tutti gli altri da Cimabue in qua insieme non hanno fatto.
Laonde si è veduto di continuo, et ancor si vede per Roma, tutti i

disegnatori essere più volti alle cose di Polidoro e di Maturino, che a tutte
l'altre pitture moderne. Fecero in Borgo Nuovo una facciata di graffito, e sul
canto della Pace un'altra di graffito similmente; e poco lontano a questa,
nella casa degli Spinoli per andar in Parione, una facciata, dentrovi le lotte

antiche, come si costumavano, et i sacrifizii e la morte di Tarpea. Vicino a
Torre di Nona verso il ponte S. Angelo si vede una facciata piccola col
trionfo di Camillo et un sacrifizio antico. Nella via, che camina, all'imagine
di Ponte è una facciata bellissima con la storia di Perillo, quando egli è

messo nel toro di bronzo da lui fabbricato, nella quale si vede la forza di
coloro che lo mettono in esso toro, et il terrore di chi aspetta vedere tal
morte inusitata. Oltra che vi è a sedere Falari (come io credo) che
comanda con imperiosità bellissima che e' si punisca il troppo feroce

ingegno che aveva trovato crudeltà nuova per ammazzar gli uomini con
maggior pena. Et in questa si vede un fregio bellissimo di fanciulli figurati
di bronzo, et altre figure. Sopra questa fece poi un'altra facciata di quella
casa stessa, dove è la imagine che si dice di Ponte, ove con l'ordine

senatorio vestito nello abito antico romano più storie da loro figurate si
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