Page 823 - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti_ 9 (Classici) (Italian Edition)
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buona parte de' danari a que' ribaldi, che sì brutto eccesso avevan
commesso; e quindi fatteli partire, la mattina piangendo andò a casa un
Conte, amico del morto maestro, e raccontogli il caso; ma per diligenza che
si facesse in cercar molti di chi avesse cotal tradimento commesso, non

venne alcuna cosa a luce. Ma pure come Dio volle, avendo la natura e la
virtù a sdegno d'essere per mano della fortuna percosse, fecero a uno, che
interesso non ci aveva, dire che impossibil era che altri che tal garzone
l'avesse assassinato. Per il che il Conte gli fece por le mani addosso, et alla

tortura messolo, senza che altro martorio gli dessero, confessò il delitto, e
fu dalla giustizia condannato alle forche, ma prima con tanaglie affocate
per la strada tormentato et ultimamente squartato.

Ma non per questo tornò la vita a Polidoro, né alla pittura si rese quello
ingegno pellegrino e veloce, che per tanti secoli non era più stato al
mondo. Per il che se allora che morì, avesse potuto morire con lui, sarebbe

morta l'invenzione, la grazia e la bravura nelle figure dell'arte. Felicità della
natura e della virtù nel formare in un corpo così nobile spirto; et invidia et
odio crudele di così strana morte nel fato e nella fortuna sua, la quale, se
bene gli tolse la vita, non gli torrà per alcun tempo il nome. Furono fatte

l'essequie sue solennissime, e con doglia infinita di tutta Messina nella
chiesa catedrale datogli sepoltura l'anno 1543.

Grande obligo hanno veramente gl'artefici a Polidoro per averla arrichita di
gran copia di diversi abiti, e stranissimi e varii ornamenti, e dato a tutte le
sue cose grazia et ornamento; similmente per avere fatto figure d'ogni

sorte, animali, casamenti, grottesche e paesi così belli, che dopo lui
chiunche ha cercato d'essere universale l'ha imitato. Ma è gran cosa e da
temerne, il vedere, per l'esempio di costui, la instabilità della fortuna e
quello che ella sa fare, facendo divenire eccellenti in una professione,
uomini da chi si sarebbe ogn'altra cosa aspettato, con non piccola passione

di chi ha nella medesima arte molti anni in vano faticato. È gran cosa, dico,
vedere i medesimi, dopo molti travagli e fatiche, essere condotti dalla
stessa fortuna a misero et infelicissimo fine, allora che aspettavano di

goder il premio delle loro fatiche: e ciò con sì terribili e mostruosi casi, che
la stessa pietà se ne fugge, la virtù s'ingiuria, et i beneficii d'una incredibile
e straordinaria ingratitudine si ristorano. Quanto dunque può lodarsi la
pittura della virtuosa vita di Polidoro, tanto può egli dolersi della fortuna,
che se gli mostrò un tempo amica, per condurlo poi, quando meno ciò si

aspettava, a dolorosa morte.


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